Intervista a Giovanna Mazzilli, scrittrice


by Pier Carlo Lava
Giovanna Mazzilli è nata a Milano il 22 novembre 1983. Dopo ventiquattro anni si trasferisce in provincia di Varese, allontanandosi dal caos che una metropoli come Milano comporta. Ultima di tre figli, ha una famiglia unita e pronta sempre a sostenersi.
Ha conseguito il diploma e dopo gli studi ha iniziato la sua attività lavorativa svolgendo varie mansioni. In questo momento lavora part time presso un supermercato con la mansione di commessa, ma la sua vera passione è la lettura e soprattutto la scrittura.
Hanno contribuito alla sua formazione letteraria figure come Paullina Simons con “Il Cavaliere d’Inverno”, Diana Gabaldon con la saga Outlander, Romeo e Giulietta di William Shakespeare. Il suo romanzo d’esordio è Sweet Destiny, una romantica storia d’amore piena di colpi di scena nella sua evoluzione narrativa. La pubblicazione dell’opera è avvenuta nel novembre 2013 in modalità cartacea e successivamente anche in versione digitale.  Adesso è in fase di elaborazione del suo secondo romanzo, L’ombra della Lupa, di genere differente rispetto alla prima opera, dimostrando la duttilità nello spaziare da argomenti romantici a quelli fantastici.
Ci puoi raccontare qualcosa di te, chi sei, dove vivi e cosa fai nella vita oltre a scrivere?
Sono una donna cresciuta con una solida famiglia alle spalle che mi ha trasmesso dei valori che prendo come esempio tutti i giorni della mia vita. Vivo con mio marito a Caronno Pertusella in provincia di Varese, ma sono cresciuta a Milano e sono abituata alla confusione, il traffico e la moltitudine di persone sempre di corsa. Oltre a scrivere lavoro come commessa part-time in un supermercato.
Quando è nata in te la passione per la scrittura e cosa provi quando scrivi?
La passione per la scrittura è nata ai tempi della scuola. Ho sempre amato leggere e scrivere e le mie materie preferite erano italiano e storia. Amo molto la poesia e, sempre nel periodo scolastico, ho partecipato a vari concorsi che hanno aiutato la mia mente a elaborare il romanticismo, che riverso in tutte le mie opere.
Quando scrivo, mi sento libera di viaggiare con la fantasia. Mi viene naturale inserire le mie emozioni nei miei scritti, c’è sempre una parte di me in ogni personaggio che creo. Scrivere è per me un bisogno, è la mia luce. È come se fosse quella parte di universo senza la quale non potrei sopravvivere.
Che influenza hanno avuto i tuoi genitori sul tuo futuro da scrittrice?
I miei genitori sono i solidi pilastri della mia vita, senza i quali non sarei diventata la donna che sono ora. Mi hanno sempre appoggiato in ogni mia iniziativa e renderli orgogliosi di me è la cosa che più anelo nella vita.
Quando hai iniziato a scrivere ti sei ispirata a qualcuno oppure no?
Non è stata proprio un’ispirazione. Diciamo che il desiderio di diventare una scrittrice riconosciuta e amata come quelle che amo io, è una delle cose che mi ha spronato a continuare. 
Come nasce quello che scrivi e su cosa ti piace scrivere in particolare?
Quello che scrivo nasce dalla mia anima. Sono una donna molto romantica, amo ogni aspetto dell’amore, anche la sofferenza. Prima di incontrare mio marito sognavo una storia da film o da libro rosa, ho fantasticato varie volte allontanandomi dalla realtà che mi circondava, ma devo dire che sono stata fortunata. Il mio sogno è diventato realtà quando ho incontrato la persona che ha conquistato tutta me stessa, ho iniziato a vivere solo quando lui è entrato nella mia vita. Questa sono io, romantica fino alla fine, e principalmente scrivo su questo, sull’amore, quel sentimento che muove tutto il mondo.
Chi è per te una scrittrice e come pensi venga vista dalla gente?
La scrittrice è quella persona che ha la capacità di far sognare la gente, che ha il dono di farti dimenticare per un
po’ di tempo la tua vita, i tuoi problemi, facendoti evadere dalla realtà. Per essere una buona scrittrice bisogna riuscire a trasmettere le proprie emozioni e a connettersi con ogni singolo lettore catturando il suo interesse.
Molta gente vede gli scrittori come idoli, figure lontane dalla vita reale. Io penso che anche quelli più famosi hanno dovuto affrontare le loro vite e subire i cambiamenti che servono per farti maturare interiormente.
Hai scritto il libro Sweet Destiny c’e ne vuoi parlare?
Sweet Destiny è il mio primo libro ed è nato un pomeriggio di maggio. Più volte mi sono fermata a riflettere su quanto il nostro destino sia già scritto e ne ho avuta la conferma proprio in prima persona, quando ho incontrato mio marito. Così ho preso un foglio bianco e ho iniziato a buttare giù le idee per questo libro che principalmente è concentrato sull’incontro tra due persone destinate ad amarsi per tutta la vita. Charlotte incontra Eric per caso. Entrambi credono in questo destino, sanno che le loro vite sono legate a doppio filo e che l’essersi finalmente trovati era il giusto compimento delle loro esistenze. Ma come in tutte le favole che hanno segnato la mia infanzia, c’è sempre qualcosa o qualcuno che minaccia questo amore e che farà di tutto per intralciare il destino, modificandolo.
Ho imparato tanto da questo libro e sembra strano visto che l’ho scritto io! L’amore vince su tutto e quando si ama qualcuno, daresti la vita per difenderlo.
Che messaggio desideravi trasmettere con il libro che hai scritto?
Il messaggio è palese e ho voluto che si capisse anche solo leggendo il titolo: quando il destino t’indica il cammino e ti fa incontrare l’amore della tua vita, non devi intralciarlo, ma accoglierlo dentro di te perché può solo migliorare la tua esistenza.
Quali sono le recensioni e i commenti sul libro che hai scritto che ti hanno più colpito?
Sicuramente quella di Franca che ha lasciato questo commento dopo aver letto la copia cartacea sul sito Ilmiolibro.it:
“Ho iniziato a leggere questa storia per caso è sono subito rimasta colpita. Mi ha colpito molto il suo modo di scrivere, la semplicità e la delicatezza di descrivere le scene i luoghi e i dialoghi tra i personaggi. Una storia molto carina, di gente comune con storie comuni, senza strafare. I personaggi sono descritti molto bene tanto da restarne subito affascinata, e non solo quelli principali ma anche tutti quelli contenuti dentro il libro. Hanno tutti un ruolo ben definito. Ho trovato che nella storia non c'è solo la bellissima storia d'amore, ma ci sono anche avvenimenti che mi hanno tenuta con il fiato sospeso. Libro bellissimo adatto alle sognatrici e non solo. Romantico e commovente. Non so se ci sarà un seguito, ma mi piacerebbe tanto continuare con Eric e Charlotte. Brava!”
Quali sono i tuoi scrittori preferiti?
Scrittori che mi piacciono ce ne sono molti, ma se dovessi scegliere quelli che mi hanno emozionato e che quindi ho nel cuore, la lista scende a due: 
Paullina Simons, la scrittrice de “Il cavaliere d’inverno” Questo libro è talmente bello che l’ho letto e riletto moltissime volte e ogni volta mi lascia qualcosa. Emozioni così contrastanti tra loro, che a volte ne sento la mancanza.
E poi Diana Gabaldon, la scrittrice della saga de “La straniera”, che ha creato un libro più bello dell’altro che hanno un posto d’onore nella mia libreria, ma soprattutto nel mio cuore.
Che cosa ti ha insegnato la scrittura?
La scrittura mi ha insegnato a estrapolare le mie emozioni e riversarle sul foglio bianco, mi ha fatto ampliare i miei orizzonti conoscitivi e mi ha portato a una forte crescita interiore.
Stai già scrivendo il tuo prossimo romanzo, c’e ne puoi parlare?
Il secondo libro che sto scrivendo è di un genere diverso, il fantasy, anche se la mia impronta romantica c’è sempre.
È la storia di una fata, Adyn, che si sente intrappolata nel suo mondo e decide di fuggire per una sola notte lontano dalla sua vita. Così attraversa il portale che collega il suo mondo da quello degli umani e si ritrova a Roma, dentro il Colosseo. Nei dintorni di quel fantastico monumento, si scontra con un licantropo, nemico delle fate da sempre. Dopo una lotta iniziata dal licantropo, che voleva scoprire l’esatta ubicazione del portale, Adyn nel difendersi lo uccide, attivando così la maledizione che lentamente la trasformerà in una di loro. Dopo la morte di quell’essere e ancora sconvolta per la sua morte, incontra Leost, licantropo anche lui ma totalmente diverso dall’altro. Lui è buono e nasce subito una forte attrazione tra loro, che si trasformerà ben presto in amore.
Come vedi il presente e il futuro della cultura nel nostro paese?
La cultura è una delle cose più importanti che un uomo può possedere. Bisognerebbe sempre difendere ogni tipologia di cultura, da quella letteraria a quella artistica. Nel mondo moderno sfortunatamente la cultura è molto emarginata, considerata una cosa superflua e per niente importante, ma grazie a un piccolo gruppo di persone che cercano di far luce e di diffondere questo bene prezioso, il futuro potrebbe essere più roseo.
Uno scrittore come immagina la politica e che cosa vorresti chiedere ai politici?
La politica vista dagli occhi di uno scrittore è irreale. Tutti vorremmo dei politici più interessati a quello che dice il popolo e non solo a quello che dicono loro, ma purtroppo questa cosa rimarrà nella fantasia di tutti. L’unica cosa che potrei chiedere ai politici è quella di mettersi una volta per tutte una mano sulla coscienza e aprire la mente e i loro cuori per aiutare tutte quelle persone che hanno bisogno di loro per poter sopravvivere.
Programmi per il futuro e sogni nel cassetto?
Il mio futuro? Sinceramente non conosco cosa mi riservi, ma so quello che vorrei da lui.
Vorrei continuare con la mia romantica vita, piena di persone che mi vogliono bene e che apprezzano quello che dico o faccio, nonostante le mille difficoltà che ogni giorno la vita pone sulla mia strada.
I sogni del cassetto sono due. Diventare mamma e donare tutto il mio amore a quella creatura che è la trasposizione fisica del sentimento che c’è tra me e mio marito e ovviamente diventare una di quelle scrittrici tanto amate dal pubblico, che donano forti emozioni e sono ricordate nel tempo.

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