Alice Bianchi Winchester, scrittrice: Scrivere a volte è alienante e solo chi ti ama davvero può capirlo.


by Pier Carlo Lava
Alice Bianchi, Winchester è il cognome che ha "rubato" ai protagonisti del suo telefilm preferito!. Nasce a Lucca, in Toscana nel 1983, in una giornata afosissima il 2 luglio.
Ha fatto l'istituto d'arte seguendo le orme artistiche di famiglia. Suo padre e suo zio dipingevano. E’ strafelicemente sposata dal 2007 con un marito che ha una pazienza infinita e che la lascia tranquilla mentre mille personaggi occupano la sua mente. 
“Afferma che scrivere a volte è alienante e solo chi ti ama davvero può capirlo”. 
Ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2011, si intitola "Miele nero", per la Mammaeditori e attualmente sta terminando il secondo. 
Se potesse diventare scrittrice come lavoro per lei sarebbe massimo della felicità, ma per ora si limita ha ringraziare il cielo della vita che ha. Perde il papà a 21 anni e da allora la sua scala dei valori è molto cambiata, ma è contenta della persona che è diventata.
L’abbiamo intervistata, queste le sue risposte alle nostre domande:
Ciao Alice… e benvenuta nel blog, ci racconti chi sei, dove vivi e che cosa fai nella vita, oltre a scrivere?
Buongiorno a tutti, grazie di avermi invitato! 
Sono una trentenne nata e cresciuta a Lucca. Nella vita oltre a scrivere sono estetista. Lavoro in un ambiente che mi permette di essere a contatto con molte persone. Non è sempre facile, ma si è sottoposti a continui stimoli positivi. 
Tu sei nata a Lucca nella bella Toscana, ci racconti qualcosa della tua città?
Lucca è una città a misura d'uomo e ci si vive molto bene. La mia città ha un grandissimo patrimonio storico. Città d'arte e delle cento chiese. Qui è nato Puccini. La sorella di Napoleone, Elisa, fu duchessa di Lucca. D'Annunzio scrisse una poesia:
«Tu vedi lunge gli uliveti grigi
che vaporano il viso ai poggi, o Serchio,
e la città dall'arborato cerchio,
ove dorme la donna del Guinigi [...]»  
La donna del Guinigi è Ilaria del Carretto, moglie del signore di Lucca Paolo Guinigi che fece commissionare il suo sarcofago da Jacopo della Quercia. E' uno dei quattro capoluoghi italiani ad avere una cerchia muraria rinascimentale intatta, trasformata poi in suggestiva passeggiata pedonale (erborato cerchio a cui fa riferimento D'Annunzio). Oppure la misteriosa leggenda legata a Lucida Mansi, una bellissima nobildonna libertina che per rimanere giovane fece un patto col diavolo. Nelle notti di luna piena pare oltretutto che sia possibile vedere la carrozza mentre dirige la donna verso l'inferno e sentirne le grida. Altre fonti individuano il fantasma della bella lucchese vagare nel palazzo di Villa Mansi. 
Ci sono due eventi stupendi che non potete perdervi: il Lucca summer festival, una serie di concerti estivi con grandi del mondo della musica e poi il Lucca Comics & Games, quattro giorni di invasione di maschere e travestimenti di fumetti e film. Fantastico!
Cos’è per te uno scrittore?
E' una persona che ha la capacità di modellare le immagini e trasformarle in parole. I bravi scrittori sono quelli che li senti nello stomaco mentre leggi. Quelli che ti catapultano così tanto nella storia che ti scordi di dive sei. 
Com’è nata la tua passione per la scrittura e cosa provi quando scrivi?
Prima di essere scrittrice sono innanzitutto una grande lettrice. Divoro almeno un libro a settimana, a volte due se
le storie mi prendono. Poi a un certo punto ho sentito l'esigenza di scrivere la storia che avrei voluto leggere io. La passione è scoppiata dopo aver letto la saga di Twilight. Quei libri mi hanno travolto!
Quando scrivi divento i miei personaggi. E penso che si possa paragonare a una dipendenza :-)
Che cosa ti ha insegnato la scrittura?
Mi ha insegnato a lavorare duramente e non mollare mai. La lavorazione di un libro assorbe praticamente tutte le energie, il mestiere di scrivere è alienante e non tutti possono sopportare le conseguenze. Più che altri mi ha portato tantissimo a livello umano, mi ha aperto porte, libera la mente. Ho avuto la possibilità di entrare in un mondo fatto di bellissime persone. E tante soddisfazioni!
Come concili la vita di tutti i giorni con la scrittura e quanto tempo gli dedichi?
Serve un grande equilibrio e comprensione da parte di chi ti sta intorno. All'inizio non è facile. Scrivo quando non lavoro, visto che ho i turni. Il fine settimana è tutto dedicato a quello. Ovviamente mi sono presa due giorni a settimana per staccare dal PC e stare col marito :-) tutta appunto questione di organizzarsi.
Come sei arrivata a pubblicare il tuo libro e come ti trovi con il tuo editore?
Il primo contatto che ho avuto con la casa editrice è stato perché ho letto un libro pubblicato da loro, “La sedicesima notte” di Margaret Gaiottina. Contattai la scrittrice via fb per farle i complimenti e venne fuori che anche io avevo scritto un libro sul genere romance. Lei mi consigliò di postare il primo capitolo nel sito dove c'era la sua editor. Così feci e il riscontro fu positivo. Con Monica il rapporto è meravigliosamente stancante, nel senso che lei pretende giustamente molto e a volte ci pigliamo sulla questione “gusti”. La adoro perché ha una vena da sceneggiatrice superba. I suoi consigli mi guidano sempre verso la strada giusta.
Hai scritto “Miele nero”, ce ne vuoi parlare?
Trama: Gabriel ha uno sguardo screziato di nero che è impossibile trovare in altre creature, siano esse mortali, demoni o vampiri. E un’illogica, assoluta determinazione a proteggere Alissa e la sua innocenza.
Alissa lavora nel ristorante del padre e ha solo 18 anni. E nessuna delle tre anime di Gabriel è conciliabile con il suo mondo.
La passione incontenibile e la maledizione più crudele bruciano nel cuore di una Torino magica e pericolosa in cui le streghe non staranno a guardare.
Tra amuleti di ametista, pugnali dalla lama liquida e circhi delle meraviglie in cui nessuno è ciò che sembra, il sangue nero di Gabriel si rivelerà dolce come miele e letale come veleno. Miele nero avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Scritto di pancia mentre attraversavo l'euforia fantasiosa lasciatami dai libri della Mayer. E' cominciato tutto da una visione di un ragazzo incatenato e chiuso in una gabbia che stava parlando con una ragazza che lo guardava incantata. E poi c'ho creato un mondo.
Quale messaggio vuoi lanciare ai tuoi lettori attraverso questo libro?
Il messaggio è l'amore. In ogni sua forma, vale la pena. Sempre. 
Chi sono i tuoi autori preferiti e perchè?
Adoro Allende per la particolarità delle sue storie. Amo Zafon per i sentimenti divini che ti fa provare se ti lasci portare via dalle sue trame. Mi fa impazzire la nostra italianissima Adele Vieri Castellano che mi ha fatto scoprire il significato della parola “struggersi” per i suoi personaggi maschili. Da poco ho scoperto Jojo Moyes e ne sono rimasta fulminata. Ti travolge con una scrittura semplicissima ma che colpisce al cuore.
Come vedi il presente e il futuro della cultura nel nostro paese?
L'Italia era un grande paese una volta. Poi non si sa bene cosa è successo. I settori dove dovrebbero esserci più soldi sono la scuola, la sanità e i trasporti. Invece qui dov'è che tagliano fondi? Scuola, sanità, trasporti. Quindi...
Collabori con qualche sito?
Sì, la mia editor e le mie amiche scrittrici abbiamo un sito dove chiunque può imparare a scrivere. Un sito dove scambiamo opinioni e dove postiamo i nuovi libri, le nuove idee. Veniteci a trovare su “Docks BLOODY ROSES SECRET SOCIETY ”.
Stai già scrivendo il tuo prossimo libro, ce ne puoi parlare?
Sto finendo il mio secondo libro e ne sono strafelice. Le difficoltà iniziali mi hanno quasi fatto mollare ma adesso mancano tre capitoli e non vedo l'ora che esca! Si intitola FUOCO&ZUCCHERO. La protagonista si chiama Chloè, ha quindi anni e vive a Ginevra. Ari, il personaggio maschile, ha 27 anni ed è la sua guardia del corpo. Ari nasconde un segreto...
Non vi svelo altro! 
Programmi per il futuro e sogni nel cassetto?
Scrivere, scrivere, scrivere! E magari essere contattata da Tim Burton che ti dice che vorrebbe trasformare il tuo libro in film! Visto che si sogna, facciamolo bene :-)

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