Intervista a Marisa Saccon, scrittrice: Storie per capire meglio la vita e per vivere emozioni e sensazioni


by Pier Carlo Lava 
Marisa Saccon è nata in provincia di Venezia il 7 luglio 1964. Seconda di sette figli, ha trascorso un’infanzia e un’adolescenza serena nella campagna padovana sognando di diventare medico e di fare la scrittrice. Nel 1992 ho iniziato la collaborazione con alcune riviste e periodici femminili nazionali che è subito decollata. Come autrice ha all’attivo oltre 150 pubblicazioni di racconti e articoli. È appassionata di scrittura, medicina, psicologia, fotografia, grafica. Il suo motto? "Non sono specializzata in nulla. Perché cammina cammina, ho capito che vivere in fondo è più facile di quello che sembra." 
L’abbiamo intervistata per conoscerla meglio, queste le sue risposte alle nostre domande.
Ciao Marisa e benvenuta nel blog, ci racconti chi sei, dove vivi e che cosa fai nella vita, oltre a scrivere?
Ciao Pier Carlo, un saluto a tutti i lettori e grazie per avermi accolto nel tuo blog.
Non amo molto parlare di me, per una sorta di pudore e perché preferisco ascoltare le storie e i racconti degli altri. Sono una persona molto curiosa della vita, mi piace osservare la realtà che mi sta intorno, vivo nella pianura padana, a due passi dai colli euganei, ho due figlie e scrivo da quando ero piccola. Amo studiare e amo la ricerca e da oltre vent’anni collaboro con riviste nazionali di narrativa femminile, sono impegnata socialmente nella scuola del mio paese, collaboro nell’azienda di mio marito e creo testi per il web.
Ci racconti qualcosa della città in cui vivi?
Io vivo in provincia di Padova, una città che amo molto per la cultura, la bellezza architettonica e la ricchezza umana che trasuda. Mi dispiace solo aver assistito, nel corso degli anni, al degrado di una città che, in certi quartieri, è diventata poco sicura e poco vivibile. 
Cos’è per te una scrittrice?
Non lo so cosa sia, in verità.
Io mi considero un’impiegata della penna, che usa la penna come strumento di comunicazione, come espressione di emozioni, sensazioni e sentimenti, come chiave per aprire a se stessa e agli altri la porta per accedere ad altri mondi, ad altre dimensioni.
Sai, si raccontano storie per capire meglio la vita. Si leggono storie per vivere emozioni e sensazioni, perché in questo modo possiamo allargare la nostra vita, dal momento che non potremo mai allungarla.
Com’è nata la tua passione per la scrittura e cosa provi quando scrivi?
Credo che la mia passione per la scrittura sia nata con me. Per me scrivere è come respirare. È un bisogno, prima di tutto. È il mio modo di esprimere me stessa, è il modo che ho scelto per stare al mondo e per relazionarmi con gli altri e il mio ambiente.
Cosa ti ha insegnato la scrittura?
Scrivendo ho imparato che, per quanto si abbia una fantasia fervida, la realtà la supererà sempre e comunque. 
Come concili la vita di tutti i giorni con la scrittura e quanto tempo gli dedichi?
È difficile conciliare la vita di tutti i giorni con la scrittura. Quando si scrive si entra in un mondo, in una dimensione senza tempo e chi ti tira fuori da questa improvvisamente (interrompendoti mentre scrivi, per esempio), è come se ti svegliasse bruscamente, è come nel film Avatar, hai presente?, quando il protagonista Jake viene richiamato con forza dentro il suo corpo umano, nel momento in cui sta
governando il suo corpo avatar. Un risveglio non proprio simpatico.
Ecco perché evito di scrivere di giorno. Le interruzioni rendono la mia scrittura balbuziente. Per cui scrivo soprattutto di notte e dedico alla scrittura quel tempo che, la mia resistenza al sonno, mi consente.
Tra gli altri hai scritto: “Le streghe di Dominique”, Il giorno in cui Facebook arrivò nel condominio Ariosto” e “A cuore aperto”, ce ne vuoi parlare?
Le Streghe di Dominique è un romanzo corale di formazione che racconta la storia di alcuni ragazzi di quartiere nella Marsiglia del dopoguerra. Le vicende dei protagonisti si intrecceranno in modo sempre più veloce e vorticoso fino all’epilogo finale. In questo romanzo accompagno i protagonisti nella loro crescita che non sarà solo anagrafica, ma anche e soprattutto una crescita morale e psicologica in virtù di scelte o non scelte che faranno.
IL GIORNO IN CUI FACEBOOK ARRIVÒ NEL CONDOMINIO ARIOSTO invece è un piccolo romanzo a tratti ironico, a tratti grottesco, che racconta la storia di alcuni abitanti dello stesso condominio le cui vicende si intrecciano nel mondo virtuale e che offre uno spunto di riflessione su come sono cambiate le relazioni umane con l’avvento di facebook.
A CUORE APERTO è un altro piccolo romanzo in formato e-book al quale tengo particolarmente perché racconta la storia di mia figlia nata con una grave cardiopatia congenita. All’interno dell’e-book ci sono alcuni dati sulle cardiopatie congenite in Italia e alcune importanti informazioni su due associazioni per bambini cardiopatici: l’Associazione Un Cuore Un Mondo Padova Onlus e l’Associazione Aicca Onlus.
Come sei arrivata a pubblicare il tuo primo libro?
Ho partecipato semplicemente a un concorso di letteratura internazionale indetto dalla Butterfly Edizioni e mi sono classificata nei primi tre posti.
Quali sono le maggiori difficoltà che hai incontrato?
In Italia purtroppo la vita dello scrittore è dura. Ogni giorno viene pubblicato un numero enorme di libri e di racconti. Ci sono tanti scrittori e pochissimi lettori. In Europa invece questi numeri sono invertiti. Per cui ci troviamo di fronte ad un panorama e a una realtà diversi.
Difficoltà ne ho incontrate molte. È molto difficile farsi notare ed emergere tra tantissimi colleghi in un ambiente culturale dove l’offerta dei libri supera di gran lunga la domanda, dove le piccole case editrici soffrono per una difficile, a volte carente distribuzione dei loro prodotti.
Collabori da vent’anni con riviste di narrativa femminile, ce ne vuoi parlare?
Si tratta di riviste di narrativa femminile per le quali raccolgo testimonianze di vita vissuta. Un lavoro che mi ha fatto crescere molto a livello professionale. 
Quali sono i tuoi autori preferiti e perchè?
Non ho autori preferiti di riferimento. A volte mi capita di leggere un libro di un autore sconosciuto e pensare: “caspita, come scrive bene! Questo è il romanzo che avrei voluto
scrivere anch’io”.
Comunque tra tutti, ho un debole per John Steinbeck e la sua Valle dell’Eden, per il suo sapiente modo di raccontare e intrecciare le vicende dei suoi personaggi e perché io amo, in particolar modo, i romanzi corali e i personaggi di spessore.
Collabori anche con qualche sito? E nel caso ce ne vuoi parlare?
Per ora non collaboro con alcun sito. 
Come vedi il presente e il futuro della cultura nel nostro paese?
Vedo un Paese dove c’è troppa gente che scrive e poca gente che legge.
Negli ultimi vent’anni la cultura che emerge è soprattutto cultura televisiva e, all'interno di questo specifico, i poli prevalenti sono politica e gossip e Grande Fratello.
Se si leggesse abbastanza, non saremmo ridotti al dibattito litigioso di una politica lontana dalla gente e alla volgarità di un gossip da avanspettacolo. Del resto non sono io a dire che gli Italiani leggono poco, lo dicono le statistiche.
Mi chiedo se la cultura di questo Paese sentirà, in futuro, l’influenza degli e-book che si stanno diffondendo in maniera capillare e che offrono letture più veloci su supporti informatici come un tablet, iPhone, e-reader. Mi chiedo anche se e come internet riuscirà a far girare la cultura e l’informazione affrancandosi dai prodotti di cultura e dai mass media offline (libri, biblioteche, giornali).
Mi chiedo anche se questa crisi economica che è anche e soprattutto una crisi profonda di valori, riuscirà a trasformarsi in una opportunità per la nostra società che ha bisogno di ricostruire punti di riferimento sociali, culturali, morali e psicologici più solidi e meno legati a quelli meramente materiali e di status symbol.  
Stai già scrivendo il tuo prossimo libro? E nel caso stai pensando a nuove tecniche di Marketing promozionale?
Per ora non ho nulla nel cassetto perché sono concentrata su altri progetti. 
E a proposito di Marketing, sto proprio studiando in questo periodo la materia e qualcosina sto imparando. Ma soprattutto ho capito di aver fatto parecchi errori nella promozione dei miei libri. La promozione di un libro va fatta offline e online in maniera diversificata. Un solo modo di promuoversi non basta. E le strategie di marketing vanno fatte contemporaneamente su più livelli in sinergia tra loro.  
Pensi di sfruttare le nuove piattaforme per il self-publishing come ad es. Amazon?
Certamente. Anzi le sto già sfruttando con i miei due e-book: “Il giorno in cui Facebook arrivò nel condominio Ariosto” e “A Cuore Aperto”. 
Programmi per il futuro e sogni nel cassetto?
In questo periodo di crisi economica e sociale, sto cercando di portare a termine dei progetti di lavoro. Nella condizione economica attuale so che sono progetti ardui e impegnativi, ma sto stringendo i denti e ci sto mettendo tutta la mia buona volontà. Perchè ho un sogno nel cassetto: vorrei riuscire a lavorare nella mia Italia, continuare a lavorarci, a viverci in maniera serena e dignitosa senza essere costretta ad andarmene. 

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