Commissione questioni regionali: audizione Ministro Lanzetta


La Commissione parlamentare per le questioni regionali, presieduta dall’on. Renato Balduzzi, ha audito nella seduta di oggi, mercoledì 28 maggio, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Maria Carmela Lanzetta, la quale è intervenuta sia per esporre le linee programmatiche del suo ministero sia per contribuire all’indagine conoscitiva che la Commissione sta svolgendo in materia di regionalismo speciale.
Riportiamo di seguito la nota stampa della Commissione e due agenzie che riprendono i contenuti dell’audizione. 
on. Renato Balduzzi
Nota stampa. Commissione per le questioni regionali, audizione ministro Lanzetta: prosegue il confronto con il Governo. Tutela delle minoranze e rapporto tra Stato e autonomie speciali nella prospettiva della riforma del Senato e del Titolo V proposta dal governo: queste le prime sollecitazioni emerse nella Commissione parlamentare per le questioni regionali nel corso dell’audizione sulle linee di programma del ministro per gli affari regionali e le autonomie, Maria Carmela Lanzetta, che ha rimandato ad una successiva seduta della stessa Commissione un nuovo
intervento per rispondere alle domande e alle sottolineature emerse oggi.
“L’intervento del ministro – ha commentato il presidente della Commissione, on. Renato Balduzzi – ha evidenziato in particolare l’impegno per una più forte cultura della legalità a livello territoriale collegata alla intelligente attuazione della spending review: profili connessi in quanto l’illegalità prospera laddove si verifichino sprechi e inefficienze”.
In merito ai contenuti della riforma prospettata dal governo, il presidente della Commissione ha sollevato la questione della “opportunità di ponderare con molta attenzione il nuovo riparto di materie tra Stato e regioni in quanto può essere causa di un nuovo e rinnovato contenzioso costituzionale nel momento in cui le controversie in materia di potestà legislativa concorrente sono ormai limitate a profili particolari riguardanti il riparto delle risorse”.
Per quanto riguarda, infine, la giusta attenzione riservata dal ministro Lanzetta all’intervento in materia di dissesto finanziario dei Comuni, “la Commissione per le questioni regionali – ha ricordato Balduzzi – ha più volte evidenziato la necessità di un assestamento della normativa sugli enti locali in difficoltà che è attualmente causa di non pochi ostacoli per quei Comuni che vogliano tornare su una strada virtuosa”. 
Ufficio stampa della Commissione parlamentare per le questioni regionali
Riforme: Lanzetta, ok specialità regioni ma nel rispetto “equità nazionale”
(Adnkronos) – “Ritengo che un mantenimento dell’attuale situazione di differenziazione sia condivisibile – ha spiegato Lanzetta – pur in un quadro complessivo di riduzione delle spese pubbliche e nel rispetto di quello che il presidente Balduzzi in precedenti audizioni ha giustamente definito ‘doveri costituzionali di solidarietà”’. Per Lanzetta infatti “la natura speciale non può essere di per sé giustificazione per una sovradotazione di risorse, ma occorre ragionare in termini di ‘equità nazionale’, assicurando a tutti i cittadini della Repubblica, a parità di altre condizioni, uguale ammontare di risorse pubbliche solo diversamente distribuite tra interventi diretti dello Stato e risorse gestite dalle autonomie. È questa, del resto, la strada intrapresa negli ultimi anni, in cui le regioni a statuto speciale stanno contribuendo in maniera consistente alla riduzione della spesa pubblica”.  
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Regioni: Lanzetta, dopo 60 anni bilancio positivo per speciali
(ASCA) – Roma, 28 mag 2014 – ”A piu’ di sessant’anni dall’adozione della maggior parte degli statuti ”speciali”, un bilancio del loro funzionamento e’ comunque da ritenersi positivo, anche se con differenze tra le diverse esperienze”. Lo spiega il ministro per gli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta, nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia di ”federalismo differenziato” in un’audizione davanti alla Commissione parlamentare per le questioni regionali. Infatti, aggiunge il ministro ”sia in termini di sviluppo ed effettivo esercizio dei profili di autonomia che di crescita economica, i risultati piu’ rilevanti appaiono essere stati raggiunti nelle tre regioni settentrionali. E’ questo un dato su cui e’ giusto interrogarsi per comprenderne le cause ed individuare specifiche modalita’ di intervento. Negli ultimi anni, inoltre, a seguito in particolare della difficile situazione economica, si e’ sviluppata una riflessione sulla persistenza delle ragioni di tale specialita’. Al riguardo, ritengo che un mantenimento dell’attuale situazione di differenziazione sia condivisibile, pur in un quadro complessivo di riduzione delle spese pubbliche e nel rispetto di quello che il presidente Balduzzi in precedenti audizioni ha giustamente definito ”doveri costituzionali di solidarieta”.

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