Damiano Chiesa, Patriota irredentista italiano

by Pier Carlo Lava
Alessandria: Ieri mattina per la solita passeggiata quotidiana con Raissa la mia cagnona, siamo partiti dal villaggio Borsalino e camminando siamo  arrivati sino a via Marengo poco prima del distributore di benzina, prima di svoltare a sinistra per ritornare a casa, alzo lo sguardo come ultimamente mi capita sovente di fare e leggo l’insegna della strada, c’è scritto via Damiano Chiesa. 
Inizia così un altro viaggio nella storia partendo dai personaggi ai quali è intitolata una via o una piazza della nostra città, infatti oggi parliamo appunto di Damiano Chiesa, Patriota irredentista italiano. Alessandria gli ha dedicato una strada, che da via Marengo arriva sino a viale Don Orione dove all’angolo si trova la sede del Gruppo Amag, ma chi era questo personaggio? Damiano Chiesa Naque a Rovereto nel 1894 morì a Trento nel 1916. 
Damiano Chiesa allo scoppio della guerra si trovava a Torino, dove studiava ingegneria. Arruolatosi volontario, presto si guadagnò il grado di sottotenente d'artiglieria e mentre il padre veniva internato a Katzenau Damiano veniva ricercato dall'autorità militare che contro di lui aveva spiccato mandato di cattura per tradimento e diserzione. Fatto prigioniero a Castel Dante il 18 maggio del 1916, quattro giorni dopo che era stata sferrata l'offensiva Strafexpedition, e riconosciuto da alcuni soldati austriaci, fu immediatamente dal tribunale da campo condannato a morte per impiccagione ai sensi dell'art. 334 del codice penale militare, ma la sua giovane età 23 anni fece sì che la richiesta del Chiesa di aver commutata la pena in quella della fucilazione fosse accettata. La sentenza fu eseguita il 19 maggio nella fortezza di Trento.
Damiano Chiesa fu vittima di un losco delatore.
Era il 19 maggio 1916, Damiano Chiesa, nato a Rovereto il 25 maggio 1894, veniva fucilato nella fossa del Castello del Buonconsiglio. Considerato traditore dagli austriaci, fu elevato dall'Italia vittoriosa, assieme a Cesare Battisti e a Fabio Filzi, a eroe nazionale. Fu catturato e fucilato dagli austriaci nel maggio del 1916. Era sottotenente di artiglieria.
Damiano Chiesa era il più giovane dei tre martiri dell'irredentismo. Nel 1913 era iscritto al Politecnico di Torino. 
Nel periodo della neutralità italiana fu tra i fondatori del giornale interventista «L'ora presente». Con l'entrata in guerra dell'Italia, Chiesa il 28 maggio 1915 si arruolò volontario nel IX reggimento
artiglieria. Il 17 maggio del 1916, mentre difendeva dagli attacchi austriaci il fianco occidentale del Monte Zugna, fu catturato dal nemico e condotto a Trento.
Portato nella casa prigione di Aldeno, il 18 sfilava per Trento. Fu fucilato nella fossa del Castello del Buonconsiglio il 19 maggio 1916. Nel luglio dello stesso sarà la volta di Cesare Battisti e di Fabio Filzi.
Ad Aldeno una lapide recita: «Vittima del losco delatore “l'eroico soldato – Daminao Chiesa qui vide l'ultima notte di sua giovane vita indi sino a Trento trascinato a coda di cavallo quasi esamine ma intrepido sostenne il piombo omicida dell'Austria spietata 1916”
Stessa sorte, un mese prima, toccò Giovan Battista Toninidi Cembra: fucilato il 25 aprile 1916 per aver manifestato sentimenti filo italici.
Giovanni Battista Tonini, nato a Valfloriana il 27 febbraio del 1882, allo scoppio della Grande Guerra fu arruolato nel Landesschützen. 
Nell'aprile del 1916 era a Cembra nella divisione austriaca Edelweiss. La sera del 22 aprile fu invitato a brindare per la patria e per l'imperatore. Egli si alzò in piedi e disse: «Io brindo sì alla salute della Patria, ma della mia Patria che è ben diversa dalla vostra». Venne giustiziato nella valletta del Rio Scorzari ai Patri del Bersaglio la sera del 25 aprile.



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