L’”anno che verrà” non è arrivato. E adesso cosa ci aspetta?

by Alessandria News
Esattamente il primo gennaio del 2015 proponevamo un editoriale con l’obiettivo di fare il punto su tutte le sfide che avrebbero aspettato Alessandria nel nuovo anno, elencando gli impegni e le promesse fatte dall’Amministrazione. Poco o niente di quegli intenti è stato portato a compimento. Nel 2016 andrà meglio?

ALESSANDRIA - Se una cosa è cambiata rispetto all’anno scorso è forse una certa tendenza dell’Amministrazione a diminuire il sensazionalismo di alcune dichiarazioni, a volare più basso, a mantenere una maggiore cautela programmatica: se dall’esperienza si impara qualcosa, può darsi che almeno questo il 2015 lo abbia insegnato. 

A rileggere oggi l’elenco delle promesse che i vari esponenti della Giunta hanno fatto in passato,l’impressione è quella di poter riproporre esattamente lo stesso articolo di un anno fa, non per pigrizia ma perché riteniamo importante ricordare gli impegni presi, specialmente se alle parole non sono ancora seguiti i fatti. 

Nel 2016 le sfide rischiano di essere esattamente le stesse di 12 mesi fa, ancora quasi tutte da vincere: passato l’Expo (senza lasciare sostanziali tracce sul nostro territorio), rimangono un teatro da valorizzare, un cavalcavia da mettere in sicurezza, una ztl da costruire, dei rapporti con l’Universitàda promuovere, una Cittadella in attesa di futuro, il Tribunale che attende una ricollocazione, ma l’elenco potrebbe essere ben più lungo. Al 31 dicembre si sono chiusi i termini per completare le opere legate al Pisu, e ci riserviamo nelle prossime settimane di approfondire quali interventi siano
stati portati a termine, con quale aderenza ai programmi originali, e con quali possibili ricadute sul territorio.

Non tutte le responsabilità possono invero essere attribuite a chi siede a Palazzo Rosso: i tempi della burocrazia e dei rapporti con gli altri livelli amministrativi sono tanto vischiosi da rallentare anche i politici più decisionisti e intraprendenti. Ci permettiamo però di riproporre qui l’articolo dello scorso anno, a mo’ di promemoria per le sfide che attendono il 2016. Quello che verrà sarà l’ultimo anno intero prima delle elezioni comunali del 2017: che questo possa aiutare a portare a termine almeno alcuni degli impegni presi (e non ancora realizzati) lo scorso anno?

UN 2016 “STRATEGICO” È POSSIBILE
In epoca di crisi diventa prioritario valorizzare tutte le risorse possibili, anche quando minime, in ottica di rete. Sul nostro territorio esistono persone, idee e risorse valide ma si fa ancora troppa fatica a metterle a sistema e spesso siamo condannati ad assistere ad una frammentazione sconfortante e caotica delle azioni.

Che si parli di operazioni nel sociale, politiche di sviluppo (pubbliche o private), eventi culturali o formativi, l’auspicio per questo nuovo anno è quello di recuperare una classe dirigente locale che, in ogni settore, riesca ad alzare lo sguardo. Ci aspettiamo che i Comuni centro-zona e la Provincia assumano, in tutto ciò, un ruolo di sintesi e regia, capace di mediare tra le singole esigenze in favore di una strategia territoriale comune, magari anche sovra-provinciale (asse con Vercelli e Novara? Il famoso triangolo GE-MI-TO?), in dialogo con le istituzioni regionali, statali ed europee su molti temi (sanità, mobilità, riqualificazione professionale, lavoro, integrazione, ricerca, istruzione…). 

Si può fare. Il paradiso non esiste da nessuna parte, certo, ma ci sono aree, anche territorialmente molto vicine, che riescono a muoversi, che innovano le loro politiche nei contenuti e nei processi decisionali, che cercano di costruire reti di progettazione per valorizzare eccellenze storiche o per trovarne di nuove, che attenuano problemi sociali legati alla povertà (casa, cibo), che creano centri d’innovazione e ricerca valorizzando il ruolo delle università, che intervengono sulle crescenti difficoltà di fasce sempre più ampie di cittadini con tanta fantasia e coraggio, creando anche occasioni d’impresa (sociale). Ci sono posti, anche nel nostro Paese, che fanno tutto questo guardando al domani e non solo all’emergenza, proiettandosi oltre i mandati elettorali e i colori delle casacche. 
E noi? Noi abbiamo tutto a portata di mano ma non siamo ancora riusciti ad afferrarlo. Auguriamoci tutti un 2016 con “le braccia un po’ più lunghe”. 
Buon 2016 (e buon lavoro)!
Alessio Del Sarto



ECCO L'ARTICOLO DEL 1 GENNAIO 2015
“L’anno che verrà” è adesso: preparatevi alla rivoluzione
ALESSANDRIA - Lasciate alle spalle le festività Alessandria è pronta per assistere alla sua rinascita, così come promesso dall’Amministrazione negli anni passati: dopo la cinghia perennemente tirata per rientrare nel patto di stabilità il 2015 dovrà essere l’anno in cui le promesse elettorali (sulle quali si giudicano un sindaco e la sua giunta) prenderanno forma. Vediamo insieme perché sarà un anno meraviglioso per la città. 

Si partirà già nei prossimi giorni con la chiusura del bando per la riqualificazione di Borgo Rovereto e di tutta l’area interessata dal Pisu: in città “pioveranno” come la manna di biblica memoria su commercianti, imprenditori e aziende già esistenti più di 800 mila euro. Sarà ovviamente l’anno del ponte Meier, e anche dell’Expo milanese, che l’Amministrazione ha “seguito da vicino” partecipando a tutti i tavoli di coordinamento, così come ricordato più volte dall’assessore Marica Barrera, e che potrà avere ricadute economiche virtuose anche qui da noi. 

La città e le sue aree limitrofe subiranno un restyling notevole, con interventi attesi da decenni: verrà messo in sicurezza il cavalcavia che collega il Cristo con il centro città, sarà sistemata l’area dei giardini pubblici, con interventi di riqualificazione per gli edifici ormai abbandonati che si trovano proprio di fronte alla stazione, il mercato verrà spostato da piazza Garibaldi (per trovare forse posto nelle vie limitrofe) e si comincerà a vedere una vera e propria ztl in centro, favorita dall’acquisto di mezzi pubblici di nuova generazione. Ci sarà la tanto attesa riapertura (per ora parziale) del Teatro e si conoscerà quale sarà il destino della Cittadella. Si tornerà almeno in parte alla raccolta “porta a porta” dei rifiuti e si potrà godere dell’acqua pubblica grazie all’installazione di alcune centraline per l’erogazione dell’”acqua del sindaco”, naturale e frizzante in diverse parti della città. 

Il centro di Spinetta Marengo sarà chiuso ai mezzi pesanti con l’inserimento di dissuasori di velocità e verrà sistemato l’annoso problema del Rio Lovassina, da decenni pronto a riversare in strada le acque nere che gli vengono versate senza depurazione. 

Alessandria sperimenterà nuove forme di partecipazione, sia attraverso il percorso istituzionale avviato l’anno scorso dall’apposita Commissione comunale, sia grazie all’apposito Bando lanciato dall’assessore Cattaneo. Nell’area di Forte Acqui verranno realizzati nuovi orti sociali sul modello del centro d’aggregazione oggi presente al quartiere Orti. L’Università inizierà finalmente una fase di collaborazione più stretta con il Comune, lavorando a progetti di sviluppo in partnership e concorrendo a formare il personale pubblico perché svolga al meglio i propri incarichi. 
Cosa chiedere di più al 2015? In realtà l’elenco delle promesse sarebbe ancor più lungo, ma riteniamo che come “rivoluzione” da realizzare in un unico anno (o almeno da avviare con azioni tangibili) sia già una bella sfida. Noi saremo qui per seguire i lavori e documentarli passo passo…

A SCANSO DI EQUIVOCI...
Il Comune di Alessandria non ha acquistato uno spazio pubblicitario, anzi. Abbiamo colto semplicemente l'occasione per ricordare a noi stessi, all'Amministrazione e ai nostri lettori, alcune delle promesse ascoltate negli anni scorsi. Fino ad oggi il cammino di questa Giunta, più volte cambiata dal sindaco, è stato travagliato e la partita del dissesto non può non aver giocato un ruolo importante, anche nel concedere attenuanti. Il 2015 è però stato utilizzato da molti come grande contenitore di speranze ed è arrivato finalmente il momento di capire quanto questa Amministrazione sia in grado, come competenze e come volontà, di ridare un minimo di smalto alla nostra amata città. Vedremo.
1/01/2016


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