Juventus: l'errore è stato non vincere il girone

L'uscita della juventus dalla Champions League 2015-16 dimostra, ancora una volta, quanto sia importante vincere il girone; il ko rimediato nella gara contro il Siviglia l'8 dicembre è costato troppo caro al gruppo di Allegri. Essere usciti in quel modo fa male, malissimo, perchè nei 180 minuti la Juventus non è stata inferiore al Bayern Monaco, ha giocato alla pari, ha dimostrato di essere una formazione che sta prendendo la mentalità europea:  la doppia sfida ha confermato che nelle due gare secche ad eliminazione diretta il gap è quasi colmato.
Bisogna risalire ai quarti di finale della Champions 2007-2008 per trovare quattro formazioni che sono riuscite a ribaltare il pronostico della vigilia ed eliminare quattro regine della fase a gironi (Schalke 04, Liverpool, Arsenal e Fenerbahce). Nelle sucessive otto edizioni questa percentuale si è dimezzata o è addirittura sparita come nell’edizione 2013-2014 quando ai quarti di finale approdarono solo le formazioni che dominarono il proprio raggruppamento iniziale. Anche quest’anno se escludiamo il Chelsea (surclassato da un PSG, giunto secondo nel proprio raggruppamento dietro al Real Madrid, ma comunque capace di totalizzare ben 13 punti) e lo Zenit (sbattuto fuori dal Benfica, giunto alle spalle dell’Atletico Madrid) tutte le teste di serie sono andate avanti. 
In merito agli errori arbitrali, ai danni della Juventus, essi non sono altro che figli di una federcalcio inesistente e di un Presidente, Tavecchio, che nessuna istituzione calcistica europea ci invidia. Il peso politico del calcio italiano è pari a zero e questo le istituzioni calcistiche lo devono considerare e tenere ben presente.A fronte di un Campionato Europeo che si sta avvicinando, l'Italia deve riacquisire prestigio, orgoglio e senso di appartenenza.
PAOLO BARATTO

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