Giovanni Benedetto Castiglione, il Grechetto


by Maura Mantellino
Il 5 maggio 1664 moriva, a Mantova, Giovanni Benedetto Castiglione, soprannominato il Grechetto. Nato a Genova il 23 marzo 1609, il Castiglione fu un pittore e un incisore di grande spessore. 
Nel 1634 entrò nell’ Accademia di San Luca e frequentò artisti come Gian Lorenzo Bernini e Pietro da Cortona. 
Divenne famoso per le sue acqueforti a soggetto mitologico e biblico. Soggiornò a Parma, Venezia e Napoli e per un lungo periodo fu il maestro dell’artista Giovanni Bertolotto. 
Nelle sue opere incisorie il tratto rembrandtiano fu preponderante; veemenza ed enfasi non gli preclusero lucidità di tratto e spirito sottile. Ritroviamo in molte incisioni una lotta chiaroscurale drammatica che sono alla base della sua visione fantastica e tecnicamente
esclusiva. 
Estrosità personale con momenti altamente scenografici e toni tragici, seppure magistralmente intimi, sono le caratteristiche della sua arte. 
Al Castiglione vengono attribuite nel 1634 le prime prove della tecnica ‘monotipo’ (procedimento che verrà tralasciato fino all’inizio del XIX secolo), esigenza emotiva dettata dal suo spirito a volte frizzante, a volte lieve. 
Ricordiamo alcuni suoi fogli quali il Baccanale del 1642, il favolistico Diogene del  1643, l’Adorazione dei Pastori 1645, La risurrezione di Lazzaro, il Ritrovamento dei corpi di s. Pietro e S. Paolo 1648

Diverse acqueforti sono ritratti di volti, esempi raffinati dell’arte del maestro: ogni foglio è unico per  tonalità, gioco dei chiaroscuri e  dettagli.

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