Intervista con la Dott.ssa Vera Paola Termali, del Centro di Ricerca e Formazione Scientifica Cerifos di Milano

by Izabella Teresa Kostka 
(tratto dall'introduzione all'antologia "Oltre il male" dedicata ai malati terminali, Antologica Atelier Edizioni 2016).
La più bella esperienza che possiamo avere 
è il mistero – l’emozione fondamentale che sta alla base
della vera arte e della vera scienza.
(cit. Albert Einstein)
Quasi un anno fa il destino mi ha fatto una sorpresa inaspettata. Durante il mio percorso letterario sono stata contattata da Samorindo Peci, Direttore Scientifico del Centro di Ricerca e Formazione Scientifica Cerifos di Milano, che, lasciandomi incredula, mi ha offerto la possibilità di collaborare con la sua struttura in qualità di organizzatrice degli eventi artistici, mettendo a disposizione una sala presso la sede in via Paisiello. Ho colto con grande piacere ed entusiasmo questa opportunità senza capire ancora pienamente il "Grande Disegno" del karma che ha fatto incrociare le nostre strade: l'arte medica e quella poetica, due campi assai lontani eppure, come è risultato evidente con il passare del tempo, estremamente legati e vicini.  Dalla mia creatività è nata l'idea di un ciclo di incontri poetici, organizzati nell'ambito dei readings  di autori vari, dal titolo nato spontaneamente "Verseggiando sotto gli astri di Milano"; questa iniziativa ha preso vita nel mese di settembre 2015 ed ha visto nascere una vera unione scientifico - artistica tra il Cerifos e i poeti partecipanti alle numerose puntate del programma. Fin dalla prima serata ho capito che questa particolare collaborazione avrebbe spinto
la mia mente ad organizzare degli incontri poetici sulle tematiche sociali, spesso difficili e per niente commerciali: "Universo Donna", "Make Poetry not War - Poeti Uniti per la Pace" ed "Eros, Psiche e Persefone".
Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il Cerifos, che ci ha accolto sotto la sua ala materna, e soprattutto senza la collaborazione di una persona straordinaria, una donna dalla mente aperta e dotata di grande sensibilità interiore. Questa persona è la Dott.ssa Vera Paola Termali, che ringrazio insieme a suo marito, il già citato direttore Peci. 
Desidero rendere più vicina ai Vostri cuori la Sua persona, condividendo nell'introduzione all'antologia una mia breve intervista con la Dott.ssa Termali, rilasciata nel mese di marzo di questo stesso anno.

1. I.T.K.:  Buongiorno  Dottoressa. La Sua disponibilità e collaborazione è un bene prezioso per me e per tutta la comunità del "Verseggiando sotto gli astri di Milano". Passano i mesi inesorabilmente e, giunti ormai quasi alla quinta edizione del programma, siamo diventati una grande famiglia. L'arte medica e la scienza hanno abbracciato la poesia, e questo connubio stringe ogni giorno di più le proprie energiche braccia, forte del proprio significato. Ma parliamo un po' proprio del Cerifos e della sua ricca e intensa attività. Come disse Pablo Picasso: "L'arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni", il Centro Cerifos invece? Qual è lo scopo principale del Vostro Centro di Ricerca?
V.P.T.:
Scuotere dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni!!! Questo deve fare la Medicina che si occupa dell’essere umano e non soltanto della sua malattia. Pulire la casa dell’anima, nelle sue componenti fisiche e psichiche, perché soltanto nell’armonia di corpo, mente ed emozione l’anima può esprimersi al meglio e dare un senso al nostro passaggio terreno.
Ovviamente i nostri scopi istituzionali non sono espressi in questi termini, ma dato che l’anima di un’iniziativa viene alimentata dalle peculiarità individuali, Cerifos è anche questo.
 Cerifos si muove in diverse direzioni, supportate dai suoi collaboratori, medici e non. In primis la ricerca scientifica da affiancare alla clinica, orientata a quei temi d’avanguardia che non ricadono sotto le luci della ribalta, poi la formazione di medici e personale sanitario e la divulgazione dei nostri studi.

2. I.T.K.: La fusione delle arti, sia quelle mediche sia quelle della corte di Apollino, ha fornito l'idea che ha stimolato la nascita delle serate poetiche organizzate presso il Cerifos. Lei crede veramente che la parola, la poesia e la pittura possano in un certo senso migliorare il benessere umano e addirittura svolgere un ruolo positivo nella terapia medica? 

V.P.T.:
Il problema della nostra società è che ci educa a privilegiare la razionalità che si esplica in una visione materialistica della vita, sacrificando il mondo emozionale che da sempre cerca riparo ed espressione nelle arti.
Si sta constatando con i malati di Alzheimer, ad esempio, che, a fronte di una perdita delle capacità di verbalizzazione, ci sono espressioni artistiche che resistono più a lungo alla degenerazione e sono principalmente i linguaggi universali della musica e della pittura, i quali riescono a mantenere aperto un canale di comunicazione non verbale.

Parimenti occorre ricordare che la Medicina non è una scienza esatta e che per avere i migliori risultati, deve essere esercitata come un’arte. La Medicina, per essere scienza umana, deve lasciare libero il medico di intuire, di uscire dal seminato, di rispettare le peculiarità di ogni paziente; deve essere verso libero, pur non disprezzando la metrica.

Come nell’educazione dei bambini dobbiamo dare regole che poi fatalmente, con gli anni, ognuno infrange, chi più chi meno, così la medicina deve avere le sue regole condivise, ma anche ali per volare, perché è nel volo che si esprime l’arte.

3.I.T.K.: Cosa pensa della ricerca scientifica in Italia? Da una parte ci sono le grandi case farmaceutiche che perseguono, come è ovvio che sia, il profitto come fine ultimo, mentre dall'altra parte ci sono gruppi di studio "indipendenti" che spesso seguono filoni "difficili" che non destano un interesse economico immediato e quindi non ottengono l'appoggio ed il finanziamento di chi potrebbe fare la differenza: è il caso ad esempio delle cosiddette "malattie rare", patologie gravi che affliggono poche persone in tutto il mondo e per questo non interessano le masse rischiando di arenarsi e togliere così la speranza a chi lotta per sopravvivere. Per questo e molti altri casi simili, vale ancora la pena di lottare?
V.P.T.:
Vale sempre la pena di lottare per le cose giuste, anche a rischio di essere presi per dei Don Chisciotte. Le cose cambiano grazie al contributo di questi cavalieri senza macchia, magari non alla velocità che vorremmo, ma cambiano. Purtroppo cambiano più velocemente quelle situazioni che sono supportate da grandi interessi economici, invece che da forti ideali umanitari. Lo scenario non è molto incoraggiante attualmente, ma cos’è l’uomo senza un sogno? Bisogna continuare per confermare la nostra esistenza, per continuare a riconoscerci, viandanti che lasciano una traccia sul sentiero meno battuto, se non costruttori di autostrade. 
Anche le malattie rare si basano su un’alterazione della fisiologia, quindi molte possono avere dei miglioramenti, se non delle guarigioni, se l’approccio del medico è focalizzato sul ripristino della fisiologia, sul comprendere perchè il corpo sta dando quei segnali specifici. E questo è l’approccio di Cerifos nei confronti di tutte le patologie.

4. I.T.K.: Il benessere psicofisico del paziente e di ognuno di noi dipende spesso proprio dal nostro ego interiore, dall'equilibrio ritrovato e acquisito nel percorso terapeutico oppure quello della crescita. Quali strumenti utilizza il Cerifos per spiegare l'importanza della medicina naturale e dei metodi meno invasivi usati per migliorare la qualità della vita umana?
V.P.T.:
I nostri scopi istituzionali sono ricerca, formazione e informazione. Per noi è molto importante raggiungere il medico di base, affinchè possa dare ai suoi pazienti informazioni valide e commisurate al caso specifico, proposte terapeutiche meno tossiche possibile che sostengano la fisiologia dell’organismo. E’ importante ricordare che il corpo non è disgiunto dal tutto ed è nostro alleato. Non è il corpo che ci boicotta, ma siamo noi che non lo capiamo e instauriamo comportamenti che lo danneggiano. Per divulgare al medico e anche al paziente pubblichiamo “Medicina di Frontiera”, un grandissimo sforzo, visto che manteniamo la rivista libera da pubblicità, per poter dire quello che riteniamo giusto. Facciamo anche corsi di formazione per medici e personale sanitario e divulgazione  per la gente con corsi e conferenze gratuite volte all’accrescimento della cultura della salute, ma definire Cerifos un centro di medicina naturale sarebbe un errore. Noi conosciamo tutte le medicine e le usiamo in funzione di ciò che serve al paziente, perché essere dei bravi medici non significa essere talebani e portare avanti soltanto un approccio, ma essere poliedrici, studiare tutto e declinarlo in base alle proprie conoscenze, magari trovando nessi nuovi, ma puntando sempre ad essere liberi dai preconcetti. La nostra attenzione va ai processi degenerativi, alla loro prevenzione e riabilitazione, ai conflitti e alle terapie d’avanguardia, spesso già diffuse all’estero, basate sull’equilibrio ormonale e sulla modulazione del sistema immunitario, sistemi principe delle funzioni organiche.

5. I.T.K.:  La recente antologia intitolata "Oltre il male" è stata dedicata ai malati terminali, alle persone sopravvissute alle malattie gravi e agli scomparsi precocemente dopo una lunga battaglia per la vita. Pubblicata con il patrocinio del Centro di Ricerca e Formazione Scientifica Cerifos ed edita da una casa editrice indipendente (Antologica Atelier Edizioni di Lucia Lanza), è  nata da un evento coordinato personalmente da me su Facebook e raccoglie le testimonianze vere, i ricordi e i pensieri dei poeti appartenenti alla comunità del " Verseggiando sotto gli astri di Milano ". Tutto il ricavato delle vendite verrà destinato allo sviluppo di un nuovo ardito progetto. Potrebbe svelarci tutti i dettagli? 

V.P.T.:
Dicevamo prima che non tutta la ricerca viene finanziata (come la poesia del resto) e niente ha validità e possibilità di condivisione accademica, finchè non viene pubblicato sulle più quotate riviste scientifiche. 
I piccoli centri di ricerca come Cerifos, pur avendo risultati clinici interessanti e collaborazioni con importanti università, riescono a pubblicare poco e non vorremmo far la fine del grande poeta i cui manoscritti rimangono chiusi in un cassetto fin dopo la sua morte, perché in vita non ha trovato una casa editrice disposta a pubblicarli!
Inizieremo quindi, con l’aiuto dei lettori di “Oltre il male”, una raccolta fondi dal nome “Adotta un ricercatore”, di modo da poter remunerare un ricercatore che pubblichi uno dei nostri studi. Una pubblicazione scientifica richiede infatti un estensore competente nella materia, abile statistico, padrone dell’inglese scientifico ed esperto nella stesura che  ha un suo cliché specifico per ogni rivista scientifica alla quale la si propone. Stiamo portando avanti protocolli molto interessanti sulle più diffuse malattie degenerative della nostra epoca, in particolare sull’Alzheimer, sia in fase preventiva sia curativa, in base a test specifici che facciamo presso gli studi medici che collaborano con noi.

6.I.T.K: Dottoressa, come vede il prossimo futuro del Cerifos? Cosa desidererebbe ottenere e trasmettere attraverso le attività del Centro? Sogni nel cassetto? Io voglio timidamente sperare  che tra tutti i Suoi desideri ci sarà sempre uno spazio anche per continuare la nostra sorprendente e bellissima collaborazione letteraria. 
V.P.T.: 
 Alla mia età ho ormai capito cosa sono venuta a fare in questa giornata di scuola. La mia missione è divulgare ed è questo quello che Cerifos deve continuare a fare, coniugando la salute sotto la bandiera della libertà individuale. Ognuno dovrebbe imparare a conoscersi, nelle sue funzioni corporee, mentali ed emozionali, di modo da rifuggire dai conflitti che fanno ammalare; dovrebbe assumere piena  responsabilità verso sé stesso, evitando l’omologazione del pensiero e le mode salutistiche  che la società dei consumi ci propone e propina  a velocità esagerata anche in  campo medico, non tenendo  conto dell’enorme variabile che è costituita dal nostro essere individui, unici e indivisibili.
Questo è quello che Cerifos continuerà a fare: offrire strumenti culturali per poter scegliere liberamente.

Per concludere, secondo me, in salute e in malattia, l’essere umano deve contornarsi di bellezza e di virtù, di semplicità e leggerezza, perché nell’animo sereno non c’è posto per la malattia.
L’unico limite alla nostra collaborazione, Izabella, può derivare dal crescente successo delle sue manifestazioni, che renderanno la sala di Cerifos troppo piccola per tutti coloro che desidereranno partecipare.

I.T.K.: La ringrazio di cuore per questa intervista e per il tempo che con affetto e simpatia dedica a tutti noi.
Francesco d'Assisi disse: " Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista." Credo che sia una frase più che adeguata; il Cerifos, unendo la medicina e la scienza  alla poesia e all'arte, è diventato un punto di riferimento sia fisico che spirituale per una vera condivisione artistica e del Nirvana dell'animo per tanti artisti del Bel Paese. Sono felice e onorata di avere la possibilità di coordinare e condurre le serate letterarie in via Paisiello a Milano. Oggi però mi sento profondamente emozionata affidando alle Vostre mani questa toccante e sconvolgente antologia poetica. Spero che essa possa, come disse Schumann, "Mandare luce dentro le tenebre dei cuori degli uomini. Tale è il dovere dell’artista".
Izabella Teresa Kostka, Milano 2016
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