Comune di Alessandria: Debiti fuori bilancio, non transati e in contenzioso, per 30 milioni di euro?

Alcuni appunti sulla vicenda dissesto comune di Alessandria.
by Mauro Traverso
La recente notizia dell'arrivo di un Decreto del Ministero degli Interni con richiesta di restituzione di parte dei finanziamenti concesso al comune per pagare i creditori ammessi alla massa passiva del dissesto, ha riaperto la discussione politica.
In passato avevo già scritto alcune note sul perché del dissesto e sulle caratteristiche del compito dei Commissari facenti parte dell'O.S.L. (Organismo Straordinario di Liquidazione). Oggi, sempre modestamente e nella speranza di non scrivere imprecisioni (ogni osservazione circostanziata sarà ben accetta), provo a ri-puntualizzare le caratteristiche sommarie della procedura dissesto e commentare il citato decreto, col sistema di domande e risposte. Spero sia di chiarimento.
  • Che cosa è un dissesto?
La procedura di dissesto è similare a un fallimento. Si differenzia sia per motivi soggettivi (il "fallito"), sia oggettivi (il patrimonio liquidabile e i debiti pagabili).
  • Quando si cade in dissesto?
"L'imprenditore che si trova in stato d'insolvenza è dichiarato fallito." Lo stato d'insolvenza si manifesta con inadempimenti od altri fatti esteriori, i quali dimostrino che il debitore non è più in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni." (art.5 l.f.).
Diciamo che la stessa definizione è valida anche nel Dissesto. Ovviamente al posto dell'imprenditore abbiano un Ente Locale.
  • Che differenza c'è tra imprenditore ed Ente Locale?
Nella procedura ordinaria del fallimento, tralasciamo tutte le variabili esistenti comprese ad esempio l'esercizio provvisorio dell'impresa - da parte del curatore su autorizzazione -, l'attività finisce e tutto il patrimonio è liquidato, compreso quello personale dell'imprenditore, se illimitatamente responsabile, (fatti salvi i beni strettamente personali e di sostegno alla famiglia). L'attività "muore" e cessa definitivamente. Eventualmente riapre con altra denominazione, codice fiscale e partita IVA (ad esempio fallimenti di società calcistiche). Nel caso dissesto di Ente Locale, il comune, non chiude e non cambia nome, codice fiscale e partita IVA, ma prosegue la sua esistenza e attività. Dopo il Dissesto non abbiamo avuto una "Alessandria2", ma è sempre Alessandria.
  • Che cosa comporta la differenza?
Comporta che i creditori ammessi alla "Massa passiva" del dissesto se non sono soddisfatti totalmente dalla liquidazione e pagamento da parte dell'OSL, possono rivalersi, per la parte non soddisfatta, sul comune a procedura finita.  Ovviamente solo quelli che non hanno aderito alla procedura semplificata della transazione, che prevede la rinuncia definitiva alla parte di credito non pagato (circa il 60%). Una situazione simile a quella prevista per i fallimenti: 
"Art. 120.

Effetti della chiusura. Con la chiusura cessano gli effetti del fallimento sul patrimonio del fallito e le conseguenti incapacità personali e decadono gli organi preposti al fallimento...... I creditori riacquistano il libero esercizio delle azioni verso il debitore per la parte non soddisfatta dei loro crediti per capitale e interessi, salvo quanto previsto dagli articoli 142 e seguenti".

  • Che conseguenze porta in futuro per il comune, tal eventuale chiamata di responsabilità?
Una grande incertezza che sicuramente cadrà sui bilanci futuri, se e per quale ammontare di debiti non soddisfatti si saprà a conclusione della procedura di dissesto. Infatti, se per un fallimento è un’ipotesi, per il dissesto del comune è una certezza sia perché alcuni debiti riguardano cifre vincolate, anche se ricadenti  temporalmente nel periodo di dissesto per legge non sono di competenza dell'OSL (tipo i contributi regionali per il trasporto locale, che devono andare alla azienda di trasporto), sia perché ci sono creditori che non hanno accettato la transazione e non saranno pagati al 100%  dall'OSL.

Alcuni appunti sulla vicenda dissesto comune di Alessandria 2.
Proseguo gli appunti entrando più specificatamente sul lavoro fatto dall'OSL e sul decreto del Ministero. Purtroppo farò riferimento anche ad alcuni numeri, ma è indispensabile per cercare di spiegare ed evidenziare i tanti dubbi che ancora sussistono. Forse saranno più domande che risposte, senza presunzione alcuna, un canovaccio utile ai lavori che attendono i consiglieri comunali ad iniziare dai capi gruppo e dai componenti la Commissione Bilancio.

Per prima cosa, alcune precisazioni.
  • Che competenze ha l'OSL?
L'OSL è formata da Commissari e quindi sostituisce il Consiglio e la Giunta Comunale nell'amministrare i crediti e i debiti riguardo al periodo sino al 2011 compreso (con le eccezioni che ho prima precisato). E' come se si dicesse: vuoi Consiglio e Giunta preoccupatevi dell'amministrazione dall'anno 2012 in poi, per il periodo precedente ci pensiamo noi.  Dateci solo i soldi per pagare i vecchi debiti, passandoci i vecchi crediti, vendendo il patrimonio che non è indispensabile e passandoci eventuali avanzi di bilancio che realizzerete negli anni futuri. Questi elementi rappresenteranno la "cassa" dell'OSL.
  • Che metodologia adotta l'OSL per i propri rendiconti?
Il sistema "contabile" dell'OSL, a differenza di quello ordinario del comune, è di tipo esclusivamente di "cassa". Cioè non scrittura prima le entrate e le spese per competenza, ma tiene conto solo dei movimenti finanziari: incassi e pagamenti reali.  Questa differenza crea una difficoltà nel comprendere i numeri dell'OSL. Tutto spiegabile, per carità ma anziché disporre di una lettura organica occorre sempre chiedere spiegazioni; sarebbe utile elaborare comunque un rendiconto normale di facile lettura a prescindere da cosa prevede la norma sul dissesto. Mi spiego.
Nel rendiconto di un comune per ogni tipologia di entrata prima si scritturano le entrate sulla base dei documenti (titoli di credito) che li giustificano, ad esempio l'ammontare delle bollette della tassa rifiuti, poi a fianco si indica quanti di queste bollette sono state realmente incassate (euro in entrata), e per differenza si scrive quanti crediti sono rimasti a fine anno da incassare e si riportano all'anno successivo (residui attivi).
Stessa procedura per le spese. Prima si indicano l'ammontare delle fatture da pagare, ad esempio fornitura di carta per gli uffici, poi a fianco si indica quante fatture sono state realmente pagate (euro in uscita), e per differenza quanti debiti sono rimasti a fine anno da pagare e si riportano all'anno successivo (residui passivi). Questi due elementi contabili: residui attivi e passivi, sono importanti poiché tutti quelli che sono riferiti agli anni sino al 2011 compreso, sono stati passati all'OSL che li deve amministrare. Incassare i residui attivi (crediti) per pagare i residui passivi (debiti). 
  • Quanti residui attivi e passivi sono passati all'OSL?
Nell'ottobre del 2013 con una delibera di Giunta comunale sono stati individuati, quantificati e passati per competenza all'OSL l'elenco dei crediti da incassare (residui attivi) e dei debiti da pagare (residui passivi), un elenco formato da ben 123 pagine e poi riaggiornati col rendiconto 2012.
I residui attivi ammontavano a circa 54 milioni (€54.354.666,94) e i residui passivi a circa 60 milioni (€60.449.399,52). Ciò che conta sono soprattutto i residui attivi, che rappresentano la maggiore quota parte della "cassa" messa a disposizione dell'OSL per pagare, mentre i crediti (debiti per il comune) da ammettere al pagamento saranno quelli derivanti dalle "insinuazioni alla massa passiva", cioè valuto se pagare solo se me li chiedono.
  • Quali metodologie ha a disposizione l'OSL per liquidare i debiti?
Principalmente, come per i fallimenti, la metodologia classica. Cioè, resi liquidi i crediti (incassati gli euro), venduto il patrimonio disponibile del comune e acquisiti gli eventuali avanzi di bilancio dal 2012 in poi, avrà a disposizione la "cassa" vera per pagare i debiti ammessi, dopo i dovuti controlli, al dissesto, con una metodologia che garantisca la parità di trattamento dei creditori, nel rispetto dei privilegi riconosciuti dalla legge, senza fare favoritismo alcuno: tutti uguali difronte al dissesto/fallimento (par condicio creditorum). Si capisce benissimo che tale procedura è molto complessa e lunga e dura anni e anni. Inoltre i crediti da incassare (residui attivi) sono di difficile realizzazione poiché risalenti in buona parte ad anni addietro (anche oltre i dieci) e quindi più che reale cassa rappresentano solo della "carta" che non si recupererà mai più (è stato uno dei rilievi della Corte dei Conti)
Esiste allora un secondo metodo: la procedura semplificata. Consiste nella possibilità di valutare subito quali debiti siano da pagare, avere a disposizione il denaro contante per pagarli almeno in parte e offrire ai creditori una "transazione". Il concetto è: caro creditore vuole recuperare subito parte del tuo credito senza aspettare tutta la procedura classica, rinunciando al resto? Una sorta di "pochi, maledetti, ma subito" rispetto a "non so quanti, sempre maledetti, ma chissà quando"!
L'OSL propone al Comune questa possibile procedura, che accetta la proposta, ma deve assicurare subito il contante necessario. Infatti, poiché la "cassa" dell'OSL è quasi totalmente composta di crediti da incassare in tempi non brevi e di difficile introito e per rendere appetibile la transazione occorre invece pagare subito, chiede ed ottiene un prestito dallo Stato: 56,3 milioni circa (€ 52.032.111,17 + 4.295.420,51) e li trasferisce all'OSL. Questi soldi però sono a destinazione vincolata, cioè dovranno servire solo per pagare le transazioni (particolare che si ricava dal decreto ministeriale di restituzione).

Passiamo ora ad esaminare, per quanto possibile e per le mie capacità e comprensione, il decreto e i dati di riassunto dell'OSL forniti ai Consiglieri della Commissione Bilancio.
  • A quanto ammontava la massa attiva, dedotte le spese, a disposizione dell'OSL?
La massa attiva era pari a 103,76 milioni circa (€ 103.769.081,01). 
  • Da che cosa era formata?
Qui viene il bello! Vediamo prima la "competenza" e cioè la carta, poi i l reale incasso. Residui attivi (vecchi crediti) ammessi all'attivo € 41.310.914,97 (ma non erano €54.354.666,94?), nuovi residui accertati dall'OSL €4.768590,89 (significano non trasferiti a suo tempo dal Comune?), residui di mutui € 99.007,75 proventi da vendite del comune e interessi €1.636.988,40 Per un totale di competenza  di entrate proprie pari a  € 47.815502,01.  
  • Di queste possibili entrate di cassa quanti realmente sono state incassate?
Dei residui attivi ben € 5.764788,41 su € 41.310.914,97 nominali (il 13,95%), cui si aggiungono altri € 1.453.701,07 (compensati con un creditore per dare/avere). Dei nuovi residui accertati dall'OSL  €2.409.552,41 su €4.768590,89 nominali (il 50,53%) cui aggiungendo le altre voci che erano già euro liquidi, il totale delle risorse proprie, senza finanziamenti dello Stato pari a € 9.910.336,97
  • A quanto ammontava la massa passiva ammissibile alla liquidazione?
La massa passiva ammissibile alla liquidazione da pagare con i soldi propri più i finanziamenti ammontavano a € 63.907.305,64.  Questa cifra è così composta: debiti transati (cioè pagati definitivamente) € 33.960.055,90 più debiti non transati (cioè che i creditori non hanno accettato la transazione) € 18.275.237,15 più debiti non ammessi e contestati dai creditori con ricorso al TAR €2.002.981,58 più debiti fuori bilancio ma riconosciuti e ammessi dall'OSL  (nel rispetto dell'art. 194 TUEL) € 9.669.031,01.
  • Quanti soldi dei prestiti sono stati utilizzati per pagare le transazioni?
Considerato che le risorse proprie ammontavano a € 9.910.336,97 si sono utilizzati € 24.049.718,93 (33.960.055,90 - 9.910.336,97)  di soldi prestati dallo Stato.
  • Per gli altri debiti non transati e fuori bilancio si è accantonato qualche fondo?
L'OSL nella procedura semplificata per chi non accettava la transazione ha previsto un accantonamento pari almeno al 50% del credito vantato cui ha aggiunto anche l'accantonamento, sempre minimo al 50% dei debiti fuori bilancio riconosciuti e ammessi. Ciò non vuol dire che questi riceveranno per forza il 50% minimo chissà quando, ma che si sarebbe creata una liquidità in cassaforte da utilizzare per il riparto finale, questo perché si potrebbe aggiungere i debiti non ammessi e in contestazione (i 2 milioni di euro ad esempio). Comunque contando il 50% dei debiti non transati (€18.275.237,15) più il 50% di quelli fuori bilancio (€9.669.031,01), la somma accantonata, sempre prelevata dai prestiti sarebbe di € 13.972.134,08. Qui c'è un altro punto interrogativo: si possono utilizzare i soldi dei prestiti per l'accantonamento? Non è banale per le casse del comune, come cercherò di descrivere in seguito.
  • Ci sono altri debiti non ammessi al passivo ma che potrebbero ricadere sulle casse del comune?
Si ci sono altri debiti che per motivi vari l'OSL non ha ammesso alla procedura per circa 117 milioni di euro, e che forse in parte potrebbero ricadere sui bilanci del comune se non già pagati, tipo i debiti per somme vincolate che, come scritto, non sono di competenza dell'OSL anche se ricadenti nel periodo del dissesto (ricordate ad esempio quelli del trasporto pubblico locale verso le aziende come ATM), sembra ammontino a circa 63 milioni. Il resto forse non rappresentano un pericolo, salvo quelli fuori bilancio non riconoscibili secondo l'OSL la cui responsabilità potrebbe ricadere sui dirigenti che li avrebbero fatti (cosa prevista e richiesta anche dal Ministero). Tutte le cifre  sono dettagliate nel piano completo di procedura semplificata.
  • Perché il Ministero impone all'OSL di restituire al comune e a lui stesso parte dei soldi prestati e non usati per le transazioni?
Questa è una decisione che ha sorpreso un po' tutti . Il Ministero fa questa differenza: la cassa disponibile per pagare i debiti era di €103.769.081,01 (formata dai prestiti più quanto passato dal Comune), meno il totale dei debiti ammessi alla procedura semplificata € 63.907.305,64 uguale €39.861.712,37 che cara OSL non ti servono, quindi ridalli al comune e questi poi li passerà a me (non so se la cifra da passare al ministero sarà proprio questa, è un altro dei dubbi).
Solo che come abbiamo visto, la parte della cassa passata dal comune all'OSL è formata quasi totalmente da residui attivi difficilmente riscuotibili (ricordate il 13% circa incassato) per cui diciamolo pure se "carta straccia era" l'OSL cosa restituisce? Carta straccia!. E chi ci mette i soldi per il Ministero? Il comune, a rigore di logica!
  • Dopo tutte queste analisi e numeri, quasi sicuramente cosa creerà il primo problema quantificabile al comune?
In sede di Commissione Bilancio, il Ragioniere Capo si è dichiarato preoccupato soprattutto per i debiti non transati (€18.275.237,15), quelli fuori bilancio riconosciuti (€9.669.031,01) e quelli in contenzioso (2.002.981,58), per un totale di circa 30 milioni che potrebbero ragionevolmente ricadere sul comune, ancora di più se l'OSL, come accennato, non potesse garantire l'accantonamento del loro 50%. a tutto questo si potrebbe aggiungere quota parte dei 117 milioni come sommariamente descritto

Termino qui, poiché credo di aver già appesantito il tutto con vari passaggi e numeri, ma non credo sia possibile descrivere e commentare questo "casino" senza alcuni riferimenti precisi. Se ci saranno commenti e richieste di successivi chiarimenti, per quanto ne sono capace, cercherò di offrire altri spunti e delucidazioni.


Buona lettura.

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