E’ appena uscito il libro DINAMICA EMOTIVA di Lucia Lanza edito da La Collina dei Ciliegi Edizioni

Dalla prefazione a cura di Maura Mantellino
L’autrice di Dinamica emotiva ci prende per mano e ci porta in un mondo dove tutto è al femminile: una bellissima ricerca interiore improntata sul concetto ‘virtude o conoscenza’,  sogno o realtà. Un racconto allo specchio dove i protagonisti, il conte, le due sorelle gemelle, Aromatica (soprannominata Ary), la zia Olimpia, Marc, ad un certo punto, si sdoppiano e come in uno specchio dalle mille sfaccettature si ritrovano in un tempo e in un luogo diversi, raccontati in maniera metaforica, ma anche reale. Attraverso un foro nel muro di cinta che delimita la bellissima villa, Ary riesce ad attraversare una porta del tempo e a trovarsi in un futuro distante anni luce. Qui conoscerà la sua gemella e, dopo un brevissimo, caotico e pericoloso periodo le due ragazze decidono di ritornare alla villa ad un passato fatto di certezza, sicurezza, quiete e amore. Lo sdoppiamento dei personaggi, il  tempo presente e il tempo futuro si amalgamano donandoci una trama fresca, vivace,  con un ritmo veloce e frizzante.
Lo stupore silenzioso, il mistero e la magia sono le caratteristiche narrative di questa autrice, anima pura che va oltre il velo della realtà: una visione onirica di una dolcezza infinita. La magia permette di astrarre dalla realtà la potenza della sua esistenza, quasi un inno alla vita. Le figure femminili sono tracciate, a volte con esitazione, a volte con forza:  sembra quasi che la punta della penna voglia incidere sul foglio bianco l’urgenza di sottolineare e determinare le forme essenziali del loro vivere. Un mistero stupefatto, armonioso, ma in alcuni casi anche ansioso. In questo piccolo mondo antico le figure di Ary e di Olimpia nella loro apparente fragilità sottolineano un brivido, quasi un respiro di lirica pura. Arcaici candori, quiete emozioni, pacate visioni sono gli ingredienti di questo intrigo surreale. Tutta la bellezza delle cose si raccoglie e si fonde in una ‘seconda realtà’: la trama  sottolinea cose, sensazioni, amori, sentimenti in una narrazione che ha in sé una spiritualità vitale.  Un senso di mistero, ma anche di pace, aleggia in tutto il racconto, portando il lettore a riscoprire un’antica solennità, una melanconica grandezza della vita. Una luce colma di colori tenui risplende sui vari personaggi e accompagna l’osservatore-lettore in un mondo dove l’intimità e l’ armonia si fondono. 
E come ci spiega la scrittrice Lucia Lanza:

Un racconto che rientra nello schema tradizionale e nella narrazione descritta. 
Il messaggio che include resta in nuce, non è detto che si dispieghi completamente, nel racconto fantastico rimane velato e non pretende una morale canonica ma è comunque un elogio alla vita e alla femminilità, ma non alla tradizione della maternità maturata nell'abnegazione. E' una maternità ancora in germinazione, stupita, quasi inconsapevole ma tenace e determinata. L'originalità è tutta nel dato surreale del doppio spazio-temporale (ambientato nella prima parte nel 1870, mentre poi sconfina nel 1970) invenzione per duplicare le figure e trarne una Dinamica Emotiva.
Ed ecco un breve estratto:
Capì che la stessa fortuna dei coniugi Erna e Marc era capitata a lei: un luogo dove abitare e cibo sano. Solo quello e non era poco, sentendo come la famiglia che abitava di fuori, ma in paese ve n'erano molte altre, vivesse di molto meno. “E potrò mai andare in paese?” La guardò, dall'alto in basso, Olimpia. “Uscire di qui? Tu? Ma lo sai cosa c'è fuori? Il pericolo! Qui sei al sicuro... ed è stato deciso così!”. Rispose: “Ma da chi? I miei genitori?” “Si, loro, hanno scelto per te la certezza”. Certezza di giorni continui, uguali, certezza di vita ripetuta, giorno per giorno. Ma tutto stava cambiando in lei, dal suo corpo alla sua mente che si apriva a capire, a voler sapere, curiosa, intelligente e viva, si lei era viva.
Consigliatissima la lettura.



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