La Fonte del Divino, Maria Rosa Oneto

Poesia
"La Fonte del Divino"
Tra sandali affaticati di sabbia e vento.
Oltre il drappello dei guerrieri di carta.
Su alture ove nidificano rostri rapaci.
Negli anfratti scorticati da monsoni 
e onde scagliate.
Sulla linea che poggia l'orizzonte,
estremo limite del mondo.
Punto nodale dell'Equatore
sciolsi l'anima in attesa d'amore.
Fra mani impastate di Misericordia,
lacrime di un vecchio abbandonato,
ho bevuto il dolore 
che dalla terra sgorgava.
Semi fatti germogliare simili a farfalle,
a Angeli Custodi con le ali.
Agave a lenire le ferite, sorgenti di mimosa
a custodire il sole.

Ho camminato senza guardare,
nelle mani i colori della vita.
Paure venute da lontano, 
spietati frammenti
d'inconscio che da bambina
addormentavano i vampiri.
Sulla scia di un sogno 
mi è apparso l'arcobaleno,
pagliuzze di stelle sotto i passi di Dio,
un celestiale amplesso 
alle radici del sentire.
Anima che risorge alla Fonte del Divino.








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