Modificare la Balduzzi, by Pietro Luigi Garavelli

La recente campagna elettorale americana è stata un’ulteriore dimostrazione che il programma di un candidato deve essere limitato a pochi e chiari punti proponendo le relative soluzioni. Anche l’Obamacare, cioè il modello statunitense dell’assistenza sanitaria, è stato un argomento ampiamente dibattuto, a dimostrazione dell’importanza del tema “salute”.
In Italia stanno emergendo le criticità della Riforma Balduzzi sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, criticità per altro già segnalate a far tempo dal 2013 anche su Lo Spiffero ( “Nella Sanità non contano solo i numeri “). Comunque se i problemi non vengono vissuti in prima persona non si comprendono. Ora sono sotto gli occhi e sulla pelle di molti cittadini.
In Piemonte da pochi giorni è nato il Comitato “Salviamo gli Ospedali” con lo scopo anche di abrogare tramite referendum la Dgr applicativa in Regione della Balduzzi stessa. Personalmente, non essendo comunque “uomo di legge”, nutro dubbi sull’utilità e praticabilità di questo strumento, anche perché la Balduzzi è un “problema” ormai nazionale. Io penserei ad una proposta parlamentare volta ad eliminare, ad esempio, nella Balduzzi i meri indicatori numerici di popolazione potenzialmente assistita per la gerarchizzazione degli ospedali fra loro con il mantenimento o meno di diverse specializzazioni.

Bisogna restituire alle Regioni la maggior autonomia possibile nell’organizzazione della propria offerta di salute senza lacci “centralisti”, in quanto chi meglio di quella popolazione conosce il territorio, geografia fisica ed infrastrutture, e gli abitanti, distribuzione per età e caratteristiche epidemiologiche, del proprio contesto regionale? Ovviamente con un occhio al Bilancio.
Mi rendo altrettanto conto che questa impostazione cozza contro l’attuale sentire comune e legiferare, di cui la Balduzzi è stata per così dire un precursore, cioè la tendenza a “centralizzare” la Sanità. Tuttavia un tentativo in senso opposto va fatto, almeno per l’organizzazione della rete ospedaliera. Pertanto sarebbe importante che chiunque abbia la possibilità ne discuta coi tecnici e coi parlamentari di riferimento, in modo tale che possa essere presentata una proposta di legge volta a mitigare il “ragionierismo” e le asprezze della Balduzzi, in conformità delle diverse caratteristiche della popolazione e dei territori, che compongono lo Stivale. Penso sia, infine, interesse di tutti i parlamentari confrontarsi sull’importante tema sanità. In questo modo i cittadini potranno identificare gli “ignavi”, indipendentemente dallo schieramento di appartenenza , serbandone ricordo al momento opportuno. 
*Pietro Luigi Garavelli, medico e sindacalista











Commenti

Post più popolari