Patrizia Cannazza: Una scrittrice da voce a chi non ne ha la facoltà

by Pier Carlo Lava
Patrizia Cannazza, questa è la sua biografia: 
http://piercarlolava.blogspot.it/2016/08/patrizia-cannazza-curriculum-letterario.html 
è una scrittrice salentina, vive a Castrignano dei Greci, occhi curiosi e affamati di vita è attratta da tutto ciò che riguarda i sentimenti, ama esplorare l’animo umano per cercarne i lati più intimi, nascosti e sfuggenti. Negli ultimi anni ha iniziato a scrivere libri e diversi suoi scritti sono stati pubblicati per meriti letterari all’interno delle antologie dalla Casa Editrice Kimerik, tra le quali il concorso “Amore e Psiche” 2016. L’abbiamo intervistata in esclusiva per il blog Alessandria Post, queste le sue risposte alle nostre domande:
Ciao Patrizia e benvenuta nel blog, ci racconti chi sei e qualcosa della città dove vivi?
Grazie per avermi accolta! Chi sono? E' sempre difficile parlare di se stessi, forse perché nemmeno io, in realtà, ho ancora ben capito chi sia Patrizia, perché sono in continua trasformazione, sono come un mare in tempesta ed esprimo totalmente me stessa solo quando impugno la penna. Vediamo…Sono nata nel Salento dove ho vissuto fino a diciotto anni. Mi sono poi trasferita a Pisa dove ho studiato e vissuto per circa dieci anni, innamorata della campagna toscana. Di recente, con una buona dose di follia sono tornata a vivere in Puglia. Mi definisco un’imperfetta creativa iperattiva: sono curiosa, osservo, scopro, imparo, leggo, chiacchiero, parlo tanto sinceramente e cerco di ridere il più possibile. Ho sempre mille idee in testa. Mi considero una sorta di Amèlie in versione salentina (come qualcuno mi descrisse tempo fa). Sono una sognatrice. Adoro i Queen …disegnare, fotografare, scrivere (alle volte mi riescono bene tutte e tre le cose!). Cerco ogni giorno la meraviglia, lo stupore, l’incanto, la nascita, la bellezza portata dall’entusiasmo. Sono un’inguaribile ottimista, credo molto nel cambiamento.
Vivo e lavoro nel cuore del Salento in un bel borgo di circa 4000 abitanti: Castrignano dei Greci. Il Salento è conosciuto nel mondo non soltanto per la bellezza e la ricchezza culturale dei suoi luoghi, ma anche e soprattutto per il fascino delle sue tradizioni popolari grazie alla volontà di noi salentini di mantenere vivo il legame con radici contadine e di conservare il ricordo delle proprie tradizioni. Infatti, usiamo ancora parlare il Griko e ballare la pizzica. Tutti possono improvvisarsi ballerini di Pizzica Pizzica con l’ormai famosa “Notte della Taranta” che si svolge ogni anno a fine estate a Melpignano, distante pochissimi km. Storicamente, Castrignano dei Greci nasce al tempo degli Ateniesi, forse da un parente di Minosse, ma questa è mitologia, l'unica certezza sulle origini del mio paese è la chiara matrice greca, e dunque si tratta di una colonia della Magna Grecia. Il mio paese ha attraversato i secoli, le storie e la Storia con il tipico andamento lento di un borgo di campagna. Un passaggio dai Greci ai Romani, arrivando ai Bizantini, si nota dalle antiche vestigia tra cui ad esempio un casale che è stato tramutato in castello intorno al X secolo. Il castello diventa parte della Contea di Lecce con i Normanni, ed è qui che vivrà per non troppo tempo il quasi mitico Tancredi d'Altavilla. Poi l'antico maniero passa alle famiglie feudatarie del luogo, dai Prato agli Acaya, dai Brayda ai Guarini, ai Marescallo, arrivando sino agli ultimi baroni del luogo, i Gualtieri. Sempre nel centro si trova l'antica chiesa dell'Immacolata, dove viene conservato un particolare altare che viene attribuito all'architetto leccese Giuseppe Zimbalo, noto per essere colui che ha inventato e creato il barocco leccese. Senza dimenticare la Cripta di Sant'Onofrio, le Pozzelle. Tutti conoscono la bellezza delle nostre spiagge da cartolina, la bontà della cucina tipica locale, ma è molto di più. Insomma, la mia Terra è un meraviglioso mondo che racchiude arte, tradizione popolare e storia antica come testimoniano i dolmen, i menhir e i muretti a secco. Le pietre potrebbero raccontare la travagliata storia di questa terra saccheggiata dai popoli nel tempo.
Castrignano dei Greci, è un gioiello nel quale si trovano case a corte e balconate particolari che danno un tocco antico e che contrasta con la fantasia dei tempi moderni. Masserie fortificate, palazzi nobiliari, chiese barocche abbelliscono ogni angolo di questa splendida terra.

Tu fai una professione molto interessante, ce ne vuoi parlare? 
Faccio quello per cui sono nata, scrivo e mi prendo cura delle persone. Esercito la libera professione occupandomi principalmente delle patologie del piede. Parallelamente, tengo sedute di training autogeno ed educazione posturale. La mia passione è aiutare le persone ad affrontare efficacemente le difficoltà e prendere in mano la propria vita. La mia vita professionale si è evoluta. Dopo la laurea in Podologia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Pisa, ho conseguito presso lo stesso Ateneo il diploma di Master in Posturologia Integrata. Nel 2009 il diploma in Psicomotricità. Nel 2010 entro a far parte nell’ Elenco degli Esperti Nazionali in Metodi Narrativi con la Fiaboterapia e Libroterapia. Credo moltissimo nel potere curativo delle relazioni buone, quelle relazioni nutrienti che ti scaldano il cuore e ti fanno sentire che la vita è stupenda e vale la pena di essere vissuta nonostante possano esserci delle difficoltà.

Amo aiutare gli altri a ritrovare il benessere psico-fisico e scrivere, soprattutto storie per bambini che aiutino a gestire i loro “piccoli” intoppi di crescita, e ad imparare a dare un nome e riconoscere le loro emozioni, al fine di poterle gestire meglio. Il poter fare qualcosa per gli altri è meraviglioso. E’ stancante? Si! Ha molte difficoltà? Si. Ma quando arrivo a casa la sera sono in pace con me stessa e (quasi) sempre con il sorriso. Non mi sentirei completa senza il mio lavoro così, da brava – per modo di dire! – Donna Acrobata, provo a conciliare tutto, a costo di star sveglia fino a tarda notte. Perché la mia vita, è fatta di tutto questo.

Cosa ti ha spinto a scrivere e come definiresti una scrittrice?
È stato un insieme di fattori. Quando si scrive lo si fa per un’urgenza di dire e di capire. Io questa storia avevo l’urgenza di scriverla. Scrivere è anche un mio vecchio sogno. Fin da bambina ho sempre pensato che sarei diventata una scrittrice o una pittrice. Ho sempre sentito il bisogno di creare e mi veniva piuttosto facile creare storie e disegni. Tuttavia, quello della pittrice rimane il secondo sogno nel cassetto che prima o poi realizzerò. Amo raccontare temi legati all’esperienza di vitaCon il tempo è diventata la mia lente di ingrandimento: osservo ciò che accade e restituisco l’esperienza attraverso questa lente. Cerco di farlo nel modo più consapevole possibile, cosciente di avere a disposizione uno strumento infallibile: il cuore.
La scrittrice per me è un’artigiana della parola che dà voce a chi non ne ha la facoltà.
Tu hai scritto: “Sognavo una cenetta romantica” e “Estremamente me”, ce ne vuoi parlare? 
Volentieri! SOGNAVO UNA CENETTA ROMANTICA è il romanzo d’esordio fresco, allegro e ironico, racconta di donne funambole divise tra lavoro e famiglia. Mi sono sempre piaciute le donne forti, quelle che fanno carriera, cercano di conciliarla con gli impegni famigliari e si fanno in quattro per ciò in cui credono. La mia protagonista è così, è un medico e allo stesso tempo riesce ad avere una famiglia, degli amici e a stare vicino a chi ne ha bisogno, nella fattispecie marito, figlia e pazienti. 
ESTREMAMENTE ME è un pezzo di cuore. Parla di cancro. Scampoli di vita reale. Si attraversa la rabbia e gioia, è divertente, fa pensare ed è un libro di speranza. In ogni professione sanitaria l’empatia è necessaria perché si deve capire il proprio paziente. Se io non capisco cosa stia davvero provando, il mio operato sarà solo parziale. Per me è un inno alla Vita, lascia aperte molte vie d’interpretazione quindi ognuno trova il suo messaggio. Il mio libro si rivolge, innanzitutto, a tutte le persone che pensano che la vita sia giunta al termine: la vita non è mai finita, fino all’ ultimo giorno. Chi ha il coraggio, la forza di cambiare la propria vita può farlo fino all’ultimo secondo. Vittoria è il nome della protagonista, un nome emblematico. Si può dire che il suo nome rispecchia il modo in cui affronta la vita, con grande energia e determinazione. Possiamo dire che sia una vittoria in più campi. 

Diversi tuoi scritti sono stati pubblicati per meriti letterari all’interno delle antologie dalla Casa Editrice Kimerik, ce ne vuoi parlare?
E’ stato e continua ad essere un percorso letterario emozionante. Sinceramente, scrivo quello che nasce dal cuore. Vedere le tue opere premiate in delle antologie…wow! E’ veramente un momento importante e bellissimo.

Sei stata premiata con pubblicazione all’interno delle antologie “LETTERE D’AMORE”, “TI RACCONTO UNA FIABA”, “POETI ITALIANI 2016”, “AMORE E PSICHE”, ce ne vuoi parlare?
Volentieri. Per esempio, il concorso “amore e psiche” è quello che mi ha vista più coinvolta. Nell’ opera descrivo frammenti di vita di una donna che non ha più un’identità reale, cancellata dalla malattia dell’Alzheimer. In “poeti italiani” dedico la poesia a mia mamma. In “ti racconto una fiaba” è presente il tema della diversità. In “lettere d’amore” bè, c’è tutto il sentimento verso la persona amata. Da qualche giorno ho saputo che una mia opera è stata premiata per meriti letterari in “Enciclopedia Universale autori italiani 2016”!

Come sei arrivata a pubblicare il tuo primo libro e quali sono state le maggiori difficoltà che hai incontrato? 
Decidere di pubblicare non è mai semplice. Le difficoltà incontrate sono state quelle emotive. E’ stato difficile decidere di mettersi “a nudo”. Ho combattuto molto con me stessa, con la mia me razionale che mi suggeriva di lasciar perdere, ma non per paura o per vergogna, ma perché quando si scrive a cuore aperto, senza freni, senza limiti ed alcuna censura è davvero come denudarsi. A mio parere, il mestiere dello scrittore è un po’ uno specchio di se stessi e scrivere comporta un grande lavoro anche sulla propria persona. Avere l’opportunità di pubblicare ESTREMAMENTE ME ha avuto a che fare col cuore. C’è un pezzo di Patrizia in tutti i personaggi. Sono contenta di questo libro per il quale ho lottato 4 anni e che è precisamente quello che volevo scrivere e spero che i lettori gli vorranno bene come gliene voglio io. Ho deciso di pubblicarlo esclusivamente per una mia esigenza personale, perché avevo la necessità di far venir fuori certe emozioni e lasciarle vivere, lasciarle libere di fluire. 

Quali sono i tuoi autori preferiti e come vedi il presente e il futuro della cultura nel nostro paese? 
Sono veramente tanti e sicuro lascerò fuori qualcuno. Amo Pirandello e la sua ironia, Giacomo Leopardi e la sua fragilità, ma anche Ungaretti, P. Neruda, K. Gibran, Charlotte Bronte e Virginia Woolf, I. Allende, M. Mazzantini e tanti altri … Hemingway, Bukowski, Baudelaire, Tolstoj, Flaubert, Kafka, Proust, García Márquez, Baricco, Pennac, Stefano Benni, N. Sparks. Amo il genere introspettivo. Ma alla fine, divoro di tutto.
Il futuro della nostra cultura? Potrei parlarne per ore. Dico solo questo in sintesi: Stiamo attraversando un momento molto difficile, non solo per la cultura. I giovani sono demotivati, tanti scappano all'estero e l'Italia non fa altro che assistere alla classica fuga dei cervelli. Questa è una grave sconfitta per il nostro paese. 
La cultura è il nostro patrimonio e l’Italia è stata per secoli la culla della cultura. Credo che ognuno di noi possa fare molto nel suo piccolo, per promuovere la cultura nel nostro paese. 
Sono una persona positiva.

Stai già scrivendo il tuo prossimo libro e nel caso stai pensando a nuove tecniche di Marketing promozionale? 
Esattamente, c’è un nuovo lavoro in corso. Per promuovere qualcosa ci si serve di tecniche di comunicazione efficace. Questa pubblicazione mi ha insegnato tante cose e molte ancora ne ho da imparare, specie nella fase indispensabile del marketing.

Pensi di sfruttare le nuove piattaforme per il self-publishing come ad es. Amazon, ecc.?
Ho grande curiosità attorno ad Amazon dedicato alla vendita di e-book. Ma sono una lettrice d’altri tempi… preferisco il classico libro che profuma di carta, da conservare per sempre nella propria libreria. Mai dire mai…

Programmi per il futuro e sogni nel cassetto? 
Certo che sì! Sono in cantiere alcune presentazioni di Estremamente me. Prossimamente sarò al Pisa Book Festival non più da spettatrice! Non ho intenzione di abbandonare la scrittura. Ho già in corso d’opera un nuovo lavoro. Scrivere è per me qualcosa di personale, un’attività a cui mi dedico per mettere ordine tra i pensieri, per stare meglio: a volte diventa una vera e propria necessità. Indipendentemente da quello che mi riserverà il futuro, la scrittura è un tassello di puzzle molto importante della mia vita, una passione a cui non mi sento di rinunciare e che mi impegnerò a coltivare. E questa fantastica esperienza con ESTREMAMENTE ME mi sprona a inseguire questo mio sogno con più grinta ed entusiasmo. Nel cassetto c’è un sogno: che il mio romanzo diventi un film! D’altra parte, se non ci crediamo noi, ai nostri sogni, chi altro lo farà?


Un abbraccio!

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