Dopo il 25 novembre, cosa succederà?

Dopo il 25 novembre, cosa succederà?
Alessandria, 5 dicembre 2016 - Seppure un po' oscurata dall'emergenza maltempo che ha investito l'alessandrino, lo scorso 25 novembre è stata celebrata anche in provincia la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza. In occasione di questa data me.dea, l’associazione che dal 2008 in provincia di Alessandria si occupa di violenza sulle donne, ha sempre voluto "mettersi al servizio" del territorio e partecipare agli eventi che le comunità locali autonomamente decidevano di promuovere. Abbiamo fatto così anche quest'anno, cercando di essere presenti il più possibile per dare il nostro contributo all'attività di sensibilizzazione, senza voler distogliere l'attenzione dal tema con considerazioni di altra natura.
Ora però che le iniziative sono passate, ci sembra giusto dare una notizia alla cittadinanza, forti della responsabilità che avvertiamo nei confronti delle donne che ogni giorno bussano alla nostra porta per chiedere sostegno e della comunità tutta.
me.dea è stata esclusa dalla prima distribuzione dei finanziamenti stanziati dal Dipartimento delle Pari Opportunità, risorse sulle quali noi tutte speravamo di poter contare per proseguire il nostro lavoro con la necessaria serenità e stabilità. Così non è avvenuto, a causa di scelte fatte dal Governo centrale nel cui merito non vogliamo entrare in questa sede. Ci stiamo attivando, però, insieme ad altre decine di associazioni e Centri Antiviolenza esclusi per poter ottenere l'accesso agli atti della graduatoria e comprendere le ragioni dell'esclusione.


Il mancato finanziamento getta di nuovo ombre sul futuro del Centro Antiviolenza di Alessandria, che si ritrova ciclicamente a fare i conti con problemi economici pesanti. 
È innegabile, infatti, che la mancanza di politiche di vero e continuativo sostegno rischia di compromettere la professionalità e la stabilità del servizio che viene fornito gratuitamente al territorio, e di gettare nello sconforto chi da anni si dedica con passione, serietà e spirito di sacrificio a questa attività.
In tutto questo tempo, il nostro operato ha significato accoglienza e supporto delle donne, lavoro e collaborazione con le istituzioni, osservazione e monitoraggio del fenomeno, attività di sensibilizzazione ed educazione nelle scuole, nonché ospitalità delle donne in un luogo protetto, nei casi più gravi.
Il mancato finanziamento mette a rischio la possibilità di continuare il lavoro metodologico messo a punto negli ultimi anni e garantire l'attività ordinaria del Centro Antiviolenza di me.dea (apertura di 10 ore a settimana con 3 operatrici presenti). 
Al fine di assicurare continuità e sostegno alle donne vittime di violenza della nostra provincia, all'indomani del 25 novembre ci siamo subito attivate per ricercare e promuovere il dialogo con le istituzioni locali, al fine di individuare insieme strategie di mantenimento del servizio. 
Speriamo di essere ascoltate!
Speriamo di poter continuare a fare la nostra parte per questa comunità!
La nostra buona causa
Oggi in Italia 1 donna su 3 subisce violenza, spesso nascosta.
Nella nostra provincia, questo si traduce in circa 50.000 mogli, madri, figlie, sorelle, amiche, a rischio di violenza. 
Sono le donne della NOSTRA vita


Noi di ME.DEA abbiamo creato un luogo di ascolto senza giudizio, di aiuto qualificato, in cui queste donne possono ritrovare la dignità che meritano e la libertà che cercano. Le aiutiamo a uscire dalla violenza, a percorrere nuove strade per nuovi inizi.
Paola, Jasmine, Veronica… tante ce l’hanno già fatta.

AIUTACI a raggiungere tutte le altre. 
Perché “quando le donne stanno bene tutto il mondo sta meglio*”.

*Amartya Sen, economista e filosofo indiano, Premio Nobel per l'economia 

Elena Rossi
Ufficio Stampa me.dea Onlus
me.dea onlus – centro antiviolenza

Via Palermo 33 • Alessandria

Modalità di sostegno
EROGAZIONI liberali: IBAN IT 89 T 05584 10400 000000000739

Tessera #iostoconmedea: sottoscrivi la tessera (€ 10,00) e diventa sostenitore. 


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