Il silenzioso Natale di tutto il Giglio magico

Dall'ex premier alla Boschi e Madia: neanche un messaggio in rete
(Fabrizio Boschi - ilgiornale.it) - Chi per Natale ha resistito dal postare su Facebook, Twitter o Instagram i propri auguri social? Chi più, chi meno, lo hanno fatto tutti, anche i politici.
Più o meno tutti, ad eccezione di quelli del Giglio magico renziano, chiusi in uno strano ed insolito silenzio. Insolito sì, visto che non sono mai stati zitti per tre anni consecutivi.
Eppure, Matteo Renzi, twittatore compulsivo, reso famoso da Filippo Sensi (alias @nomfup) e dai social, schiacciato poi dal loro stesso meccanismo, non fiata dal 23 dicembre. Ben quattro giorni (un record assoluto per lui). L'ultimo post su Facebook è una riflessione sul terrorista di Berlino ucciso a Sesto San Giovanni. Come se fosse stato merito suo.
Anche il ministro dello Sport, Luca Lotti non si sente dalla Vigilia. Scrive di essersi preso un giorno di ferie «per la prima recita di Gherardo, mio figlio», e si difende dalle accuse di essere stato indagato: «Non esiste». In quanto alla ministra Marianna Madia, detta «Venere di Botticelli», il suo ditino non batte sulla tastiera dal giorno dell'Immacolata. Coerente. Infine, il silenzio di Maria Elena Boschi, l'unico scontato, risale al giorno del referendum. Meglio per lei.

Niente a che fare con altri politici, che invece si sono sbizzarriti. Giorgia Meloni ha postato una foto con tanto di cappello da Babbo Natale: «Auguro all'Italia un Natale di tradizioni e un 2017 di rivoluzioni!».
Matteo Salvini in versione bue e asinello, con la faccia dentro a un presepe: «Stasera tortellini di carne, un bicchiere (forse due) di Recioto veronese e castagne. E voi, che fate? Ancora auguri a tutti, ma non alla Fornero...». Poi posta su Facebook un lungo video nel quale rivolge auguri a decine e decine di amici, fan e militanti, inframezzando i saluti con alcune considerazioni politiche: «Respiriamo per qualche giorno - è la conclusione - poi nel 2017 si gioca per vincere e governare questo Paese governato da venduti, incapaci, schiavi: buon Natale a chi spera». Alla finestra del suo appartamento di Milano, il leader leghista confessa che deve ancora recuperare due-tre regali e che «sotto l'albero a Gesù Bambino» ha chiesto di portare «un governo e un Parlamento nuovo».
Beppe Grillo fa gli auguri con una vecchia foto di un comizio e, nel suo blog, usa un testo di Goffredo Parise intitolato «Il rimedio e la povertà»: «È un po' lungo, ma ne vale la pena - scrive - Armatevi di pazienza, leggetelo fino alla fine e fatelo leggere ai vostri cari. Vi abbraccio». Silvio Berlusconi posta gli auguri alla Vigilia con una foto in posa: «Natale è la luce che sconfigge le tenebre del pessimismo, del cinismo, della rassegnazione. Auguri, Italia!».
Infine, il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, pubblica il posto più religioso: una foto della celebrazione della Messa dalla Basilica della Natività di Betlemme: «Emozione e preghiera respirando desiderio di pace, sicurezza e libertà. Buon Natale!». Forse prega che il governo Renziloni regga ancora un po'.










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