IN RILUCENTE AURORA, Vittorio Zingone


IN RILUCENTE AURORA
In rilucente aurora,
fanciulla senza uguali,
tu m'apparisti al cuore in pena;
il sole ti vestiva del suo raggio,
della svanente luna più arcana.
Chi fe' sì fascinosi gli occhi tuoi,
chi mise il divin riso sulle labbra
imporporate di sanguigno ammanto;
chi pinse le tue guance di roseo colore?
Gentili sembianze ti dié madre natura
perché in te scorgessi
l'età che già fu dolce e oggi è amara.
Sì m'illudono le rosee tue mani
e il delicato modo tuo di passeggiare
che io non mi so ridir
se vera cosa sia o vano sogno.
Agli occhi miei sognanti, all'intelletto in forse 
una gentil fanciulla lenitor farmaco reca; 
e illudendo il cuore 
lo arma vanamente di speranza nuova.


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