Libera Alessandria: NO allo sfratto di Aicha Belhaj e il suo figlioletto di cinque anni

Libera Alessandria: NO allo sfratto di Aicha Belhaj e il suo figlioletto di cinque anni
COORDINAMENTO PROVINCIALE ALESSANDRIA
Giovedì 15 dicembre 2016, in pieno Tempo di Avvento, Aicha Belhaj e il suo figlioletto di cinque anni, abbandonati dal marito e padre del piccolo, verranno sfrattati definitivamente dall’alloggio di via Costa, a Sale, in provincia di Alessandria. Dopo oltre tre settimane dalla denuncia pubblica fatta dal «Comitato permanente di Castelnuovo Scrivia», apprendiamo dalla conferenza stampa tenutasi oggi lunedì 12 dicembre in via Mazzini 118 ad Alessandria che, incredibilmente, non si è ancora trovata una soluzione a questa vicenda.
La ragione ufficiale è che «in paese non ci sono alloggi destinati a emergenza abitativa».
Lo Stato è composto da due componenti inscindibili: Istituzioni e Cittadini. Quando una delle due componenti sbanda e perde la direzione, in uno Stato democratico è normale che sia l’altra a farsi parte attiva per cercare di rimettere la macchina in carreggiata. Oggi all’amarezza di veder negati principi fondamentali come umanità e solidarietà, si somma la rabbia di vedere le Istituzioni esitare su concetti altrettanto fondamentali come responsabilità e giustizia.

Come LIBERA – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, ricordiamo quindi che, proprio a Sale, in via Giacomini e in via Gramsci, sono presenti ben due beni confiscati in via definitiva alle mafie, disponibili secondo le procedure previste dalla legge 109/1996, la legge di iniziativa popolare fortemente voluta da Libera ed approvata all’unanimità dal Parlamento Italiano appunto per consentire, anche alle Istituzioni locali, di poter riutilizzare i beni confiscati a fini sociali.
In qualità di Cittadini italiani noi facciamo la nostra parte richiamando le Istituzioni - alle quali certamente non intendiamo sostituirci – sulla necessità che non ci siano più scuse per non restituire alla società i patrimoni che i mafiosi hanno scandalosamente accumulato negli anni attraverso le loro attività criminali.
Siamo pertanto certi che le Istituzioni, dal canto loro, non vorranno lasciare alla disponibilità di fatto della criminalità organizzata case e appartamenti confiscati in via definitiva, con condanna confermata in Cassazione e che potrebbero essere immediatamente “destinati ad emergenza abitativa”, restando al contempo inerti di fronte allo sfratto, nello stesso Comune, di una mamma e di un bambino di 5 anni abbandonati.
In questi giorni Vi chiediamo, qualsiasi sia il Vostro credo, di guardare tutti attentamente dentro a quella Capanna e di leggerci un messaggio chiaro e semplice per tutti: senza la responsabilità individuale e la giustizia sociale, la legalità si svuota di ogni contenuto umano e diventa un concetto astratto.
LIBERA Alessandria
Coordinamento Provinciale via delle Orfanelle 25, Alessandria alessandria@libera.it http://liberalessandria.liberapiemonte.it/






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