Musicien di Piergiorgio Lito


Ricordi il fiato
che t'amo al primo sfiato
no, che non lo ricordi
se lo ricordassi
ricorderesti quell'odore di lingua a suggere la tua,
che sapeva di metallifero
ora
non sa nemmeno d'acciaio temperato
tanto è falsato
quel trattamento
il tuo avvocato sugge
trattati stereotipati avvolti in viti
autofilettanti
che il primo scosso disalbera
la plastica cedevole del niente
altro che il dente
che richiede l'attenzione di intromissioni
a gel fortificanti gengive
non invasive come l'età,
la differenza di età
quei tredici e passa fili
stesi a tracimare spazi d'infinito finito
ma che evolve, nella camicia ciaffata
nel jeanstrash "mia, vieni giù"
nel caffè di spinaci, riserva di una mancanza
che sarà la tua condanna
alla fame più che al sazio
all'incuria più che strazio
come se la scala, salita anche in discesa
come se delitto, senza alibi
nella colpevolezza
dell'innocenza
lo stereo
in sè è perfetto
se non fosse che un componente
in stampo non aderisce
all'impianto
e il frontalino sfugge il controllo
dell'aderenza
la sagoma spiegazzata del pacchetto di sigarette, intrufolata fra interstizi
tampona
l'evidenza del suono
a breve.
musicien
di Piergiorgio Lito

Foto Manuela Egle Perez

Commenti

Post più popolari