SCARPETTE ROSSE, Loredana Mariniello


SCARPETTE ROSSE
Squarci di luce
bucano questa notte
nera, senza stelle,
chiuse per sempre
sono le mie pupille,
un pallido spicchio di luna
illumina una lacrima
che brilla sull' umidità
delle mie ciglia.
Passeggiando nel vicolo
ristretto del tuo pensiero contorto,
slogandomi la caviglia
ho rotto le belle scarpe rosse
con il tacco che ho indossato
quel giorno maledetto
in cui ho scoperto
l'atroce verità sul nostro rapporto.
Col vetro dello specchio
infranto dal pugno assassino,
perì insieme alla speranza 
anche il sogno di vivere
una favola da sballo,
e uscì fuori da quel frantumato
cristallo l'evanescente spettro 
che temevo già da tempo :
non vi era nessun principe 
in quel bel castello,
fu un orco travestito da agnello
a regalarmi con l'inganno
la rosa e poi il gioiello,
ma solo per rinchiudermi 
in uno scrigno e usarmi 
a suo piacere a mo' di orpello
come medaglia d'oro
da appendere al collo.

Denudasti della sua natura
la profumata rosa purpurea
spogliandola di dignità e cultura, 
la condannasti all'esilio
di una crudele esistenza amara,
mi ribellai a quella vita grama,
sconfitto mi uccidesti
in quella villa strana. 
Arrenditi !
Hai perso in un sol colpo
onore, gloria e fama,
vigliacco traditore !
Nega pure al mondo 
di aver sul volto stampata
la maschera dell'impostore,
il lume di una bugia
accesa la sera, svelerà
qual è la tua reale figura 
e agli occhi di tutti 
renderà chiara
l'orrore di una macchia scura
incisa a fuoco sulla tua anima nera.


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