UN FINE, Vittorio Zingone


UN FINE
Un fine in questa vita
occorre averlo
per non sentirsi vani
come foglie
che resistano in autunno
invano al vento,
al gelo della notte,
a dense nebbie,
a piogge a catinelle.
Andare ad occhi chiusi
è viver senza senso;
è un andare per strade
senza uscita,
è un girar com'acque
in mulinelli;
non si sfocerà
in mari aperti,
per riposare dall'andar
come fuscelli
in fiumi in piena.

Un fine
è sempre meglio prefissarlo
per non vivere da capo
il supplizio di Tantalo,
l'esser distesi
su letti di Procuste,
il soffrir l'angoscia orribile
di Damocle.
Quanti domani 
dovrò ancora vivere 
per altrettanti 
cerco illusioni; 
lo so che sono inganni 
i sogni umani, 
ma la realtà frantuma 
il cuore e l'anima, 
rende difficili da vivere 
le più liete o meno liete 
nuove aurore.




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