Akita Inu, caratteristiche della razza

AKITA INU
Affettuoso e discreto, due qualifiche che gli si addicono: ecco l’Akita Inu, un cane che abbaia poco ma osserva molto. 
Con il suo aspetto da “grande Spitz”, l’Akita è un paradosso ambulante: ama la compagnia ma difende anche la propria indipendenza quasi selvatica e, sotto la sua aria calma, è capace di un’iniziativa pronta e diretta. 
Attenzione ai rapporti verso i congeneri perché la calma può mutarsi in tempesta, in quanto l’Akita è per natura un dominante. 
Si ritiene sia devoto ad una sola persona, cui resterà fedele per tutta la vita.
DESCRIZIONE
Una razza giapponese pura – Alla fine della seconda Guerra Mondiale, il gruppo originario era pericolosamente ridotto e presentava tipi diversi. Durante il periodo della restaurazione, Kongo-go, un cane della linea di sangue Dewa, godette di una popolarità passeggera, ma estremamente importante. Presentava esteriormente i tratti caratteristici degli incroci realizzati tra Mastiff e Pastori Tedeschi. Il numero degli allevatori di Akita aumentò e la razza divenne molto apprezzata dal pubblico giapponese.
Tuttavia, alcuni estimatori accreditati rifiutarono di accettare questo tipo di cane come vera razza giapponese e si sforzarono di eliminare le caratteristiche delle razze straniere, effettuando incroci con dei Matagi Akita; l’obiettivo era di ritrovare il tipo originale della razza. Questi sforzi, coronati da successo, hanno permesso di stabilizzare il ceppo puro dell’Akita di grande formato, molto noto ai nostri giorni. Un atleta resistente – Cane di grossa taglia e costituzione robusta, l’Akita Giapponese è un animale ben proporzionato, con molta sostanza. I caratteri sessuali secondari sono nettamente definiti. Si distingue per la sua grande nobiltà e dignità, accompagnate da una notevole semplicità. Di struttura solida, l’Akita è un atleta capace di fare lunghe passeggiate con il suo padrone.
LO SAPEVI CHE
Come particolarità dell’Akita, sappiate che tutti i colori riconosciuti, eccetto il bianco, devono presentare l’“Urajiro”, ovvero l’animale deve avere un pelo biancastro sulle facce laterali del muso, sulle guance, sulla mandibola, sulla gola, sul petto e sul ventre, sulla faccia inferiore della coda e nella parte interna degli arti.

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