Intervista alla poetessa Antonella La Frazia
Alessandria Post è lieta di pubblicare un intervista in esclusiva per il blog, alla poetessa Antonella La Frazia, a cura di Mattia Cattaneo.
Ciao Antonella e benvenuta nel nostro. Vuoi dirci chi sei, di dove sei e cosa fai nella vita?
Dire chi sono non è facile. Sono una donna
come tante, unica come tutte. Vivo in un piacevole paese in provincia di
Benevento, San Giorgio del Sannio, ma sono nata a San Giovanni Rotondo (FG). In
questo periodo non sto lavorando per ragioni familiari e di salute.. ho svolto
molteplici attività nella mia vita, da agente immobiliare a commessa, da
ricamatrice ad assistente agli anziani. Non mi sono allontanata mai da casa per
cercare un lavoro più adatto a me perché
avevo adottato tre bambini che bisognava
seguire costantemente. Ora i miei figli
sono grandi.
Nei
tuoi percorsi, la vena artistica esplode già quando sei bambina, ce ne vuoi
parlare?
Si ho cominciato a scrivere già alle scuole elementari, piccole poesie e
anche una breve commedia per la recita di carnevale, certamente cose semplici.
Ricordo in quegli anni che, periodicamente, venivano portati in classe libri
della biblioteca scolastica, che io puntualmente divoravo. Oltre ai libri,
certamente la mia passione è stata alimentata anche dalla mia insegnante del
tempo, ricordo il nome si chiamava Angela, organizzava spesso recite con le
quali ci ha fatto conoscere autori come Montale, Ungaretti o addirittura Dante.
3 Negli
anni delle scuole superiori inizi a scrivere i tuoi componimenti. Come ti sei accostata
alla poesia?
Già mi ero accostata alla poesia, come già
detto, alle scuole elementari. Durante l’adolescenza mi accostai ad altri poeti
oltre Ungaretti, Montale e Quasimodo quali Baudelaire e Prevert, ma anche
Gozzano che adoro da sempre. Ricordo che mi piaceva declamare le poesie ad alta
voce anche solo per me stessa. in questo periodo la mia poesia cominciò ad
avvicinarsi all’ermetismo.
4 A
quali poeti ti ispiri nei tuoi componimenti?
Mi ispiro naturalmente ai poeti che più mi
affascinano come Ungaretti , Montale, Prevert, e Gozzano, anche se con il
dovuto rispetto. Ho comunque uno stile mio che spazia dall’ermetismo (spesso
una parola può racchiudere un intera gamma di sentimenti) alla malinconia
crepuscolare. Spesso però mi piace ascoltare grandi artisti come De Andrè,
Dalla, Tenco,Guccini …
) Dopo
un periodo buio della tua vita, che ruolo ha avuto la poesia e il ritorno a
poetare?
Il periodo buio della mia vita è durato
molti anni,dovuto a vari dispiaceri e problemi. Anni di buio del cuore. Più che
altro avevo rimosso la poesia dalla mia mente, o almeno pensavo. Non ricordavo
più, ma la poesia era sempre dentro di me. Dopo uno sconvolgimento della mia
vita,la poesia è prepotentemente riemersa, forse per il bisogno di far fuoriuscire il dolore del mio passato per “
guarire l’anima”. Infatti è stata molto curativa.
Cosa
è per te la cultura oggi in Italia?
Non sono certo io a poter dire cosa sia la
cultura in Italia,è un argomento vasto e da studiare. Posso dire ciò che vedo
intorno a me. Vedo una scuola spesso legata a programmi ormai obsoleti e fuori
dalla realtà contemporanea. Raramente si vedono scolaresche a teatro, nei
musei,a presentazioni di libri. Si dice che oggi interessa solo l’apparire, il
gossip, la moda, ma forse perché non si è educati fin da piccoli , mentre fin
da piccoli veniamo bombardati da questi messaggi, che fanno proliferare solo il
consumismo. La cultura la vedo chiusa in strette cerchie ma bisognerebbe
aprirla al mondo.
7 Nel
Novembre 2016 è uscita la tua prima raccolta di poesie “Donne vicoli e fuoco”,
ce ne vuoi parlare?
A novembre è uscito il mio primo libro di
poesie “ Donne vicoli e fuoco (viaggio fra i vicoli dell’animo femminile)”. Un
mio desiderio esaudito. Una raccolta di poesie che è un viaggio fra i sentimenti, emozioni e problematiche
femminili. Spesso ripercorrono sensazioni personali o esperienze della mia
vita, momenti tristi o gioiosi, a volte raccontano storie, a volte descrivono
una natura incantata,sempre con una nota di velata malinconia.
8 Hai
avuto numerosi riconoscimenti a premi letterari, quale è quello che ti ha
sorpreso di più e ti ha emozionato?
Ho avuto alcuni riconoscimenti, ognuno mi ha
reso felice. Ognuno è importante per me. Quello che mi è rimasto un po’ di più
nel cuore è stato il primo a cui ho partecipato. Avevo da pochi mesi
ricominciato a scrivere, erano i miei primi concorsi letterari. Un giorno ho
ricevuto una telefonata, mi comunicavano che la mia poesia “Dietro le tende”
aveva vinto il premio “poesia sociale” nella quarantottesima edizione del
“Giugno Locrese”. Fui invitata ad una bellissima serata di gala, che non
dimenticherò mai. Molto importante per me è stata anche la segnalazione di
merito proprio per il mio libro “Donne vicoli e fuoco” al premio “I fiori
sull’acqua”.
9 Ci
sono progetti futuri?
Per il futuro è già pronto il mio libro
sulla rinascita “… E come la fenice” spero di pubblicarlo quanto prima. Sto
lavorando ad un altro libro sempre su storie di donne, in poesia.
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