Dedicato a Dario Fo, by Concita Occhipinti

Dedicato a Dario Fo, by Concita Occhipinti
Si terrà nella città di Macerata, il 14 teatro della comunità, dopo le tragiche vicissitudini che hanno colpito gli abitanti di queste zone e che ci spingono - ancora di più -  a cercare il senso e la cultura dello stare insieme; grande è il senso di scoramento e le macerie fisiche delle abitazioni, di edifici pubblici, delle chiese, sono immagine di questa solitudine che va combattuta “insieme”!.
Questo è quello che stanno facendo, infatti, molte persone e varie organizzazioni:  si stanno dando da fare, con coraggio e costanza, consapevoli che il lavoro da compiere è tanto e faticoso ma consci che il risultato sarà rivedere “bella” come un tempo, questa nostra Italia! 
.Il Teatro della comunità, questo anno, non potrà che riflettere queste angosce, mescolate al desiderio di riscatto e rinascita: è un progetto unico e speciale, nato dalla creatività e voglia di sperimentarsi dell’attore e regista di teatro e cinema, Marco Di Stefano, docente per ben 10 anni al European film college, interprete di numerosi film in Italia e all’estero, performer ma anche dalla grazia della coreografa, danzatrice e performer  russa Tanya Khabarova, donna di classe e stile sempre dedita al lavoro, di assoluta modestia, (pluripremiata a Edinburgo e in altri festival prestigiosi con il suo gruppo DEREVO)
Insieme nel arte e nella vita, hanno fondato e diretto per anni il festival internazionale di Amandola e da 14 anni realizzano #CosivicinocosilontanoMacerazione, oltre a numerosi progetti nelle Marche  e non solo, come il teatro della comunità nel Hotelhouse di Porto Recanati, sulla nave mercantile Alma, nel porto di Ancona e ultimamente a Offida con Offidarte, come anche al cinema Teatro Rossini di Civitanova; esperienze molto forti che hanno coinvolto centinaia di persone: parliamo dei due flashmobil, il primo realizzato per la notte dell’opera allo Sferisterio, l’ altro con gli studenti dell’Università di Macerata..

Il teatro di Marco Di Stefano e Tanya Khabarova, e' un teatro sociale partecipato dal basso, diremmo “necessario”, un teatro democratico, una vera palestra dei sentimenti e delle emozioni, un luogo dove mettersi in gioco (fu realizzato anche a Popsofia) che ben si presta a far crescere la autostima di ogni singolo partecipante, insomma, una possibilità di sperimentare come l’unione faccia sempre la forza.
Purtroppo, i tagli alle manifestazioni e la farraginosa e costosa macchina burocratica, hanno costretto a tagliare - per questo anno - molte attività del micro festival ma è stato comunque realizzato un teatro nelle case della gente, in particolare presso la famiglia Bastianelli, che ha riscosso un certo successo (l’ idea era stata presentata fin dal 1983 ad Amandola)  e costretti dai costi elevati, l’attività è stata “traslocata” dal teatro Lauro Rossi (dove il quadro di Gennadi Gogoliuk al ingresso rappresenta mirabilmente il senso dell’ esperienza) al cine teatro Don Bosco.
Questa “amara” esperienza fa sorgere spontanea una riflessione con lo scopo di porsi delle domande: se tutti i teatri storici italiani, con queste nuove leggi, costeranno cosi tanto per le aperture e chiusure, in futuro solo chi ha soldi  potrà usufruirne, bandendo cosi - e di fatto - la cultura popolare dai teatri che sarà costretta ed obbligata a esprimersi altrove.
A dire dei nostri due artisti, “occorrerebbe investire un po’di denaro pubblico, insieme ai privati anche su questi aspetti, dare voce alla gente comune alle loro aspirazioni e desideri ai loro sogni.; solo cosi la cultura può 'muovere coscienze stimolare comportamenti virtuosi e cambiare abitudini e costumi”
E ancora:” occorre un cambio di marcia che dobbiamo fare tutti insieme. Il teatro pubblico, la Polis, l’Agora, non devono diventare spazi di elite, o solo luoghi per addetti ai lavori. Occorre dare una possibilità di esprimersi anche alle realtà minori per non trasformare i nostri teatri italiani in sepolcri imbiancati”

Grazie al Comune di Macerata che nonostante tutto continua a credere nel teatro della comunità e ad Anna Menghi con Anmic di Macerata, si inizierà il 4 febbraio al cine teatro Don Bosco con inizio alle 20.30; titolo di quest’ anno Come and the day will be ours” ovvero, “vieni  e il giorno sarà nostro” dedicato al grande maestro Dario Fo, che ha sempre sostenuto, appoggiato e creduto nel teatro della comunità.    

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