Rottamare Dracula, by Matteo Renzi

Rottamare Dracula, by Matteo Renzi
La sinistra e le tasse hanno sempre avuto una relazione complicata, in Italia.
Siamo stati dipinti come il partito che sapeva solo alzare la pressione fiscale, abbiamo dato l’idea di considerare le tasche degli italiani come il bancomat per risolvere ogni problema di bilancio.
Alcuni nostri dirigenti del passato, poi, si sono presentati quali campioni della lotta all’evasione attraverso un metodo assurdo: un fisco vampiro, controlli a tappeto, la logica della punizione prima di tutto. Una scelta sbagliata e devastante.
Il nostro PD ha innovato su due punti.
Il primo, abbassare le tasse. E questa la sappiamo: gli 80 euro, le tasse agricole, l’Irap costo del lavoro, l’Imu — Tasi sulla prima casa, l’Ires, gli incentivi alle imprese che assumono dal JobsAct a Industria 4.0. Niente di eccezionale, ma il segnale di un cambio di rotta sostanziale. Se dopo le elezioni torneremo al Governo dovremo riprendere il ragionamento dall’Irpef e non solo da quella. L’ultima volta che è aumentata l’IVA era il settembre 2013, prima del nostro arrivo: quella volta lì ricordatevela bene perché deve restare l’ultima.
Il secondo, però, è ancora più innovativo. Per far pagare le tasse agli evasori, i dirigenti di un recente passato (non solo del PD: si pensi alle misure del Governo Monti) hanno cercato di aumentare i controlli, inasprendo la repressione. Noi abbiamo scelto un percorso diverso: dal fisco vampiro al fisco amico. Scommettendo moltissimo sul digitale, sull’innovazione, sulla fatturazione elettronica, sulla voluntary disclosure, sulla dichiarazione telematica, sulla compliance.
Ricordo ancora i commentatori — e una parte della minoranza interna — che dicevano un anno fa che le nostre misure avrebbero aiutato gli evasori. Che avremmo fatto un gigantesco flop con la nostra politica. Chissà che faccia hanno fatto oggi quando sono usciti i risultati. Perché è arrivata la sorpresa e il 2016 ha frantumato il record storico di recupero dell’evasione: 17 miliardi. Il precedente era stato stabilito ancora dal nostro governo nel 2015: 14,9 miliardi. Un risultato fantastico, superiore alle aspettative.
Nella lotta all’evasione abbiamo rottamato il modello Dracula e abbiamo scelto il modello Fisco 2.0 La conclusione è che se si paga tutti, si paga meno. Una nuova modalità di combattere l’evasione ha permesso di abbassare le tasse. Pagare tutti per pagare meno, davvero. Come è accaduto — in piccolo — con il canone passato da 113 euro a 90 euro.
Mettiamola così. Non mi interessa passare le giornate a mettere i puntini sulle i su ciò che è accaduto negli ultimi mille giorni: i fatti sono argomenti testardi anche nel tempo della post-verità. Mi interessa il futuro. E nel futuro l’Italia che noi immaginiamo non può che continuare ad abbassare le tasse, incentivando la digitalizzazione di tutta la pubblica amministrazione e del fisco. Ma per vincere la sfida delle tasse bisogna rottamare il modello Dracula che per anni è stato la base di alcuni ministri del centrosinistra e del Governo Monti: scommettere su un fisco amico, come abbiamo fatto anche con la legge di chiusura di Equitalia e la cancellazione delle super-sanzioni nelle cartelle.

Abbassare le tasse, aumentare la lotta intelligente all’evasione. Per me si può fare, voi che dite?

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