Ai laghi trasparenti dell'autunno, Maurizio Donte


Ai laghi trasparenti dell'autunno
trasporta il vento ogni pensiero e muove
memorie e sentimenti
come le foglie morte
in balìa delle rapide correnti;
e largo il tempo suona nella valle
con la sua voce arcana:
riapre le porte chiuse
e canta in me di quando
la giovinezza mi sembrava eterna.
Dove sei mai finito, tu, mio sogno,
ora? Su ali di vento
svanisti insieme a quella primavera
passata nell'eclissi
d'ogni promessa che giammai s'avvera.
Sono ceneri i fuochi, un tempo accesi:
roventi lingue di fiamma protese
al cielo; idee, o forse
fantasie proiettate
oltre i lembi del vero.

È così, non sarà mai il desiderio
altro che quel miraggio che ti tiene
in vita e all'altro sogno ti conduce
per la mano, e ti illude
che domani per te sia il giorno in cui
ogni promessa di felicità
si compia. Non sarà
invece mai la vita
altro che pianto, lacrime versate
sopra gli amori indegni,
su tempeste d'inutili chimere,
desideri che mai si troveranno
ad esser se non fumo
e nebbia di rimpianto nelle sere
in cui il pensiero incede nella cerca
dell'oblio e della pace
che s'anima al tramonto;
ma pervicace è il sogno,
tormento dell'esistere
ed anche spento oramai, dell'acerba
illusa gioventù, m'indica il segno.
Maurizio Donte
da: Concorso di poesia Parasio- città di Imperia IV ed. scadenza 15 luglio 2017







Commenti

Post più popolari