Fermiamo la violenza sugli animali

#controlaviolenzasuglianimali
Modifica del titolo IX bis del codice penale, non più rubricato come “Dei delitti contro il sentimento per gli animali” ma come “Dei delitti contro gli animali” – Introduzione di modifiche volte a dare maggiore efficacia concreta alle norme al fine di prevenire e reprimere episodi di crudeltà contro gli animali – Previsione di norme che puniscano la pubblicazione in rete di immagini ritraenti scene di violenza o maltrattamento contro gli animali - Richiesta di introduzione nel pacchetto sicurezza 2016
I recenti fatti di cronaca che, attraverso dei video pubblicati in internet, hanno mostrato le sevizie e l'uccisione del cane Angelo e della cagnolina Pilù, hanno scatenato una reazione collettiva di rabbia che in molti casi è degenerata in violenze verbali e minacce gravi rivolte nei confronti degli aguzzini ed estesa anche a chi non ha avuto nessun legame con quei reati.
Nonostante gli apprezzabili sforzi del legislatore che nel 2004 ha finalmente introdotto nel codice penale un titolo autonomo “Dei delitti contro il sentimento per gli animali”, e nel 2010 ne ha alzato le pene fino a due anni di reclusione, tali fatti di cronaca sembrano mostrare l'inadeguatezza anche dell’attuale assetto normativo.

Crediamo, infatti, che le espressioni di rabbia intensa e a tratti furiosa che tali fatti hanno generato possano costituire un messaggio per il Parlamento e il Governo italiano.
Non possiamo condividere, ma non possiamo non comprendere, che il diffuso impulso verso forme di "giustizia fai da te" sia sintomo di un altrettanto diffuso senso di ingiustizia e di un diritto che non rispecchia l'intenso sentimento di amore e di rispetto che gli italiani nutrono verso gli animali.

Che la legge sia ancora lontana dalla coscienza sociale è dimostrato dal fatto che nel diritto italiano gli animali sono ancora relegati nel rango delle cose.
Anche l'attuale titolo del codice penale nel quale sono inseriti i reati di crudeltà verso gli animali la dice lunga: la legge tutela il sentimento per gli animali e non la loro vita!
E invece vorremmo vedere scritto in una legge che gli animali sono «autonomi esseri viventi, dotati di sensibilità psicofisica, e capaci di reagire agli stimoli del dolore», e non che sia tutelato il nostro sentimento nei loro confronti.

Ci chiediamo soprattutto se la pena prevista nel massimo per l’uccisione di animali in 24 mesi possa costituire uno strumento efficace per prevenire e reprimere episodi di crudeltà contro gli animali.
Ed inoltre, se per le persone che compiono tali crudeltà e che molti studi reputano anche socialmente pericolose non possano essere previste nuove modalità di esecuzione della pena che abbiano finalità rieducative e risocializzanti.
Ci chiediamo infine se, visti gli attuali impulsi voyeristici di parte della popolazione di riprendere e pubblicare in rete qualsiasi momento della vita, non sia il caso di sanzionare in modo autonomo la videoregistrazione e la pubblicazione di qualsiasi comportamento di violenza o maltrattamento contro gli animali (salvo che a limitati fini di informazione scientifica e di denuncia sociale), assegnando al Giudice strumenti ideonei ad oscurare i video in rete in tempi brevi.
Considerato quanto è accaduto e sta accadendo, e vista la necessità ed urgenza di intervenire, chiediamo al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Parlamento che tali modifiche vengano inserite nel pacchetto di sicurezza in corso di approvazione, unitamente ad altre misure che rendano finalmente efficace e concreta la tutela della vita degli animali.

Questa petizione sarà consegnata a:

  1. Presidente del Consiglio dei Ministri
    Paolo Gentiloni
  2. Ministro della Giustizia
    Andrea Orlando

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