Il pugno di Putin sulle proteste e la realpolitik di Kissinger


Il pugno di Putin sulle proteste e la realpolitik di Kissinger

Le opposizioni scendono in piazza in Russia in una giornata di protesta convocata dal dissidente Alexei Navalny e Vladimir Putin risponde con il pugno di ferro: la polizia arresta settecento persone e ferma lo stesso Navalny, in una domenica ad alta tensione. Il fermo del dissidente «stride con il nostro concetto di libertà democratiche - scrive nell’editoriale Giampiero Massolo -. Va riaffermata con forza la nostra identità e compattezza occidentale, con una condanna politica e la determinazione a controbilanciare passo passo le mosse russe». Un consiglio per il dialogo con Mosca arriva dall’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger, che a Paolo Mastrolilli dice: «Putin non è Hitler. Negoziare con lui, a condizioni precise, è nell’interesse di tutti». 

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