Amag mobilità, fatti e soluzioni concrete per una situazione e storia difficile, altro che "propaganda "

Alessandria: Il recentissimo accordo  che ha permesso , attraverso l'offerta di Line e Amag Mobilità, di risolvere in maniera positiva il fallimento di Atm , ricordiamo con il consenso delle organizzazioni dei lavoratori, è una buona notizia che premia il lavoro della proprietà (il Comune) e di Amag tese a salvaguardare un azienda e i suoi lavoratori, evitando il peggio e gettando le basi per un rilancio effettivo, e non solo a parole, del trasporto pubblico.
A leggere alcuni commenti politici una maggiore attenzione e rispetto della vera storia della partecipata Alessandrina non guasterebbe, ma purtroppo siamo abituati a "distorsioni" e vuoti di memoria, non solo in questo settore.
Proviamo a fare un minimo di ordine: senza andare troppo lontano nel tempo (anche perché dovremmo chiederci perché in piena crisi petrolifera, 1974, amministrazione Borgoglio, si rinunciò ai Filobus, elettrici) vale la pena di ricordare che un tentativo, assolutamente non velleitario,  di fusione con soci esterni fu fatta nel 2009/10 , attraverso un associazione temporanea di impresa con Atm Milano, vero colosso del settore. 
Operazione data per fatta, con un deciso ingresso  dell'azienda milanese (e senza il "controllo" della holding come in questo caso con Amag) non è mai andata in porto, a mio avviso per gli alti costi di quel periodo e la mancanza di prospettive.

A distanza di alcuni anni, la stessa Atm, pur gravata dall'eredità di enormi passivi che ne hanno causato il fallimento, aveva compiuto comunque operazioni di risanamento, riducendo il costo della produzione di  oltre 3, 5 milioni €, oltre che l' organico, mantenendo pressoché lo stesso servizio; operazioni non semplici, in periodi di forte riduzione dei trasferimenti pubblici, con sacrifici , realizzate con il fondamentale apporto dei lavoratori, ma senza drammi sociali. Questo ha permesso, oggi, una maggiore credibilità nei confronti dei soggetti esterni, ma anche delle parti sociali, che hanno, dopo laboriose trattative, avallato l'operazione: anche qui una maggiore attenzione nei giudizi non guasterebbe, soprattutto da chi , ad inizio legislatura, se ne andò dalla maggioranza preferendo non prendersi la responsabilità di difendere "veramente " azienda e lavoro, paventando licenziamenti di massa mai avvenuti.
Il permanere nella società, sia pure come socio di minoranza ma con presidenza, di Amag mobilità  permette, con il collegamento ad Amag  una attività di controllo complessivo sulle scelte, una razionalizzazione delle partecipate sempre auspicata, ma poco praticata, e una capacità di riallocazione del personale in esubero non indifferente.
Ora la difficoltà maggiore, e che tutta la città aspetta , sta nel mettere in piedi un operazione credibile, un piano industriale adeguato che porti il Tpl , ora insufficiente in città, a livelli adeguati ; alcune interessanti idee ci sono, la razionalizzazione delle linee ( con direttrici più veloci e punti di snodo) , dei servizi, la stessa forte  volontà di investire da  subito con la sostituzione di molti mezzi ( anche se in parte usati ) denotano una volontà precisa di rilancio del trasporto pubblico , che deve essere accompagnata da un piano generale della mobilità che ne privilegi l'uso. 
Daniele Coloris, segretario cittadino PD
responsabile provinciale Forum Trasporti 



Commenti

Post più popolari