Massimo Gramellini: “Facendo finta di niente”


(di Massimo Gramellini - corriere.it) - Esiste qualcosa di più irritante che essere abbandonate sull’altare dal promesso sposo il giorno delle nozze? Forse solo essere abbandonati alle urne dagli abitanti di Genova e Sesto San Giovanni il giorno delle elezioni. A fare la differenza, in questi casi, è il distacco con cui la vittima è capace di reagire agli strali dell’alterna fortuna. Trattando il trionfo e la disfatta — quei due impostori, li chiamava Kipling — allo stesso modo. Una sposina di Sorso, provincia di Sassari, ha atteso invano l’arrivo in chiesa del suo imminente e latitante marito, un militare di quindici anni più giovane, che al dunque si è barricato eroicamente in caserma, dando tale prova di risolutezza e coraggio che ci si augura non debba mai essere impiegato in battaglia. Anziché andare a strappargli la divisa con le unghie, la moglie mancata si è asciugata le lacrime e ha raggiunto gli invitati al pranzo di nozze, già pagato da lei, per brindare con loro allo scampato pericolo di dovere pagare anche un divorzio. Che aplomb invidiabile. Identico a quello esibito da Matteo, la sposa democratica, che dopo avere corteggiato per anni l’elettore di Berlusconi al punto di farsi un lifting moderato pur di piacergli, al momento culminante è stato mollato per l’originale. Ma anche lui si è comportato come se nulla fosse, fischiettando addirittura di «vittoria a macchia di leopardo». La sola differenza è che la sposa sarda troverà presto un altro pretendente, mentre quella democratica dovrà continuare ad accontentarsi di Alfano.

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