Palazzo Rosso: bilancio in equilibrio. Ma arrivano le prime "spaccature"

La delibera sul “riequilibrio di bilancio” viene votata con favore anche dai consiglieri di minoranza della precedente amministrazione Rossa. Berta: “è praticamente quello redatto da noi”. Ma dalla Trifoglio e dai banchi della maggioranza (consigliera Poggio) si pone l'attenzione sulla nota dei Revisori dei Conti: “tenere sotto controllo il debito storico”, il macigno del dissesto. E intanto si intravedono le prime "spaccature".....
ALESSANDRIA - Il Consiglio comunale (l'ultimo che precede la pausa estiva) di fine luglio aveva il compito (di legge, ndr) di approvare il cosiddetto riequilibrio di bilancio, entro il 31 luglio. “Tutti gli equilibri sono salvaguardati: non ci sono debiti fuori bilancio, nessuno squilibrio finanziario” come era già stato preannunciato dall'assessore Cinzia Lumiera. L'esame dei Revisori dei Conti e il loro parere favorevole conferma “che i programmi sono stati rispettati e che l'andamento della gestione dell'ente corrisponde al bilancio di previsione affinché non ci siano poi sorprese” come ha precisato il presidente del Collegio, Aiassa. 
Insomma un bilancio in equilibrio, “che è quello lasciato e redatto praticamente dalla precedente amministrazione” come ha sottolineato il capogruppo del Partito Democratico, Paolo Berta. Che ha portato quindi parte dell'ex giunta, oggi tra i banchi dell'opposizione, a votare con favore la delibera della nuova amministrazione. Tre gli astenuti: l'attuale presidente del consiglio Locci e i due consiglieri pentastellati (Serra e Gentiluomo).Contraria la capogruppo del Quarto Polo, Oria Trifoglio. Che è stata l'unico “bollino rosso” (voto contrario) anche per la seconda deliberazione, quella sull'assestamento del bilancio di previsione 2017-2019, che comprende alcune “variazioni e storni” di voci di entrate e uscite per far fronte alla gestione di alcune partite, dove le risorse non bastavano più. “Variazioni che mantengono il pareggio di bilancio” come spiegato dall'assessore Lumiera.
Che vedono risorse messe sul capitolo “derattizzazione” (15 mila euro), ma anche un +50 mila euro sulla cultura per un trasferimento dalla Regione Piemonte e altrettanti sul verde, destinati al taglio dell'erba per la stagione estiva. Più il grosso malloppo (quasi 3 milioni) di accantonamento di avanzo vincolato da mettere nella partita dell'Osl, dei creditori che non hanno accettato la procedura semplificata e che devono quindi chiudere ancora i conti con Palazzo Rosso. Un “equilibrio” che viene sancito anche dai Revisori dei Conti che però non possono fare a meno di segnalare “da tenere d'occhio” e di rivedere i “debiti storici”. Il pregresso, il macigno che ci si porta dietro dal dissesto: su questo l'intervento non è stato solo dai banchi dell'opposizione, ma anche da alcuni neo eletti consiglieri della maggioranza (Poggio). Con questi toni, con queste uscite, cambia il clima disteso e così è il consigliere Giorgio Abonante ad anticipare un “cambio di passo” da parte della maggioranza, un voler “gettare di nuovo ombre” che valgono un voto di astensione (lo stesso che arriverà dai 5 Stelle che sono però per la “certificazione del bilancio” e che sono preoccupati dei debiti che ci si porta dietro dal dissesto, che potrebbero creare problemi in futuro).

Ma i primi “scontri” veri e propri non sono tra maggioranza e opposizione che nelle due figure del capogruppo della Lega Nord, Pavanello, da una parte e Abonante del Pd dall'altra alcune volte passano a vere e proprie “lusinghe” tra quanto lasciato di positivo e quanto si “voglia continuare su questa strada già tracciata”. Le prime spaccature si iniziano a far sentire all'interno della stessa parte, tra i banchi di minoranza. Oria Trifoglio, alleata al ballottaggio con la ex sindaca Rossa, che ha qualche uscita un po' forte (subito fatta notare dal capogruppo di Forza Italia, Maurizio Sciaudone). Ma soprattutto all'interno dello stesso partito, il Pd: a storcere il naso è il consigliere Vincenzo Demarte. “Non parteciperò a nessuna commissione. Non volevo essere inserito in alcuna commissione. Non sono stato nemmeno interpellato dal mio gruppo”. Demarte fa marcia indietro sulle scelte del suo gruppo presentate nel pomeriggio durante la Conferenza dei presidenti. Ma non è tutto, attacca pure: “vorrei anche che venga rivista, al prossimo Consiglio, l'elezione del vice presidente. Il nome fatto dalla minoranza (cioè Mazzoni, ndr)”. Anche in questo è mancato il coinvolgimento e l'assenso di tutti? Non è dato saperlo. Sta di fatto che il Consiglio ha fermato i lavori 10 minuti per sostituire il consigliere piddino da tutte le commissioni in cui era stato nominato dai suoi. 

E così queste sono le composizioni delle diverse commissioni: 
AFFARI ISTITUZIONALI: Presidente Angela Poggio, vicepresidente (minoranza) Oneto. Commissari di maggioranza: Lumi, Castelli e Passalacqua. Commissari minoranza: Abonante, Gentiluomo (M5S)
SVILUPPO DEL TERRITORIO: Pres. Mauro Bovone, vice Gentiluomo. Commissari maggioranza: Buzzi, Ravazzi e Micò. Commissari minoranza: Rossa, Abonante.
POLITICHE SOCIALI E SANITARIE: pres. Castellano, vice Trifoglio. Commissari maggioranza: Guazzotti, Onetti, Guerci. Commissari minoranza: Rossa, Gentiluomo.
CULTURA: pres. Passalacqua, vice Oneto (Pd). Commissari maggioranza: Lumi, Onetti e Poggio. Commissari minoranza: Rossa, Gentiluomo.
PROGRAMMAZIONE E BILANCIO: pres. Oneto (Pd), vice Passalacqua. Commissari maggioranza: Ruffato, Castelli e Micò. Commissari minoranza: Abonante, Falleti.
SICUREZZA E AMBIENTE: pres. Iacovoni (Lega Nord), vice Barrera. Commissari maggioranza: Ravazzi, Castelli e Guerci. Commissari minoranza: Falleti, Gentiluomo.

Infine la Commissione CONTROLLO DI GESTIONE (quella segreta) che è da sempre in capo alla minoranza sarà guidata nel ruolo del presidente dal Movimento 5 Stelle con Serra. Vice sarà Lumi (Lega Nord). Membri: Micò (FI) e Bovone Mauro (FI) e Oneto (Pd).
28/07/2017





Commenti

Post più popolari