ISTAT, Pil +1,5% sul 2016

by Pier Carlo Lava
Si può opinare su tutto, ma non sui numeri, tre anni fa il PIL era -2%, ora l’ISTAT ha comunicato che è salita al +1,5% sul 2016, segno evidente che l’economia italiana è in ripresa, ora però si attendono riflessi positivi sull’occupazione, in particolare su quella giovanile ancora sopra il 40%, ma al momento i segnali in tal senso sono ancora decisamente limitati. A questo proposito inizia a sorgere un dubbio, non vorremmo che i vantaggi per la ripresa, agevolati dalle leggi del Governo in questi ultimi anni, vadano solo a favore delle imprese, senza tradursi in un beneficio per i lavoratori disoccupati. 
Così Matteo Renzi scrive sulla sua pagina facebook:
Il tempo è galantuomo: basta saper aspettare. 

Oggi i dati ISTAT dicono che la strategia di questi anni produce risultati. Flessibilità, non austerity. Giù le tasse a ceto medio e imprese che investono. Scommettere sulla crescita, non sul declino. 

I risultati arrivano, il tempo è davvero galantuomo. 

Oggi sarebbe facile domandarsi: chi aveva ragione ad alzare la voce in Europa e a combattere per la flessibilità? Sarebbe facile, ma non servirebbe a nulla. 

Il passato è passato, la realtà ha smentito i gufi, la verità non si cambia con le fake news.

Ma noi oggi, proprio oggi, noi non possiamo permetterci di guardarci indietro. Non possiamo, amici. Dobbiamo guardare davvero AVANTI.
La disoccupazione va portata sotto il 10%, la disoccupazione giovanile va dimezzata, la crescita deve arrivare al 2%. Per me la strada è quella illustrata nel libro nel progetto "Tornare a Maastricht" e sono sicuro che - qualunque sarà il governo della prossima legislatura - da qui non si scappa. 
I #millegiorni hanno rimesso in moto l'Italia, ma noi vogliamo correre. Perché questo Paese ha tutto per farcela.
Non ci serve che ci diano ragione per il passato, ci serve che ci diano ascolto per il futuro. Noi ci siamo. 
Avanti, insieme.


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