La vera incognita è con chi governerà. MERKEL 40 LE VIRTÙ DEL CAMALEONTE

La vera incognita è con chi governerà
MERKEL 40 LE VIRTÙ DEL CAMALEONTE
da: http://www.origamisettimanale.it
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Dicono che sia noiosa. Ed è vero che la campagna elettorale tedesca non ha avuto colpi di scena. D’altra parte il risultato della partita sembra scontato: salvo immense sorprese che rappresenterebbero un cataclisma politico, la cancelliera resterà cancelliera. Ma sarebbe sbagliato interessarsi soltanto del primo posto sul podio. L’incognita principale di queste elezioni è un’altra: non tanto sapere se Angela Merkel sarà rieletta, ma con chi governerà, tenendo conto che il suo partito non avrà da solo la maggioranza assoluta. E su questo punto c’è una vera suspense. Certo la cancelliera ha già escluso – senza sorprese - di allearsi con l’estrema sinistra Die Linke e con l’estrema destra AfD. E dunque non restano che tre partner possibili per formare una coalizione: i socialdemocratici della SPD, i liberaldemocratici FDP e i Verdi. Tutto dipenderà dal risultato di ciascuno di questi partiti. La posta in palio è capitale perché la politica tedesca sulla scena mondiale ed europea potrebbe essere assai differente a seconda di chi sarà al governo. 
L’incognita principale di queste elezioni è un’altra: non tanto sapere se Angela Merkel sarà rieletta, ma con chi governerà, tenendo conto che il suo partito non avrà da solo la maggioranza assoluta.

  
Prima possibilità : una nuova grande coalizione con la Spd. Sarebbe la scelta della continuità. Dal suo arrivo al potere la signora Merkel ha già governato otto anni con i socialdemocratici (2005-2013 e poi 2013-2017). In questo caso non c’è da aspettarsi grandi riforme. A livello europeo questa configurazione potrebbe però fluidificare le relazioni della Germania con paesi come la Francia o l’Italia, soprattutto se Martin Schulz entra nel governo, per esempio come ministro degli Esteri. A fine luglio l’ex presidente del parlamento europeo è andato a Parigi e Roma ed è stato ricevuto da Paolo Gentiloni. Anche se fondamentalmente la politica della Germania non cambierebbe con l’ingresso nel governo di un pro-europeo convinto come Schulz sarebbe accolta positivamente da coloro che si aspettano più solidarietà da Berlino, sia nella zona euro che sulla questione migratoria.  

Certo la cancelliera ha già escluso – senza sorprese - di allearsi con l’estrema sinistra Die Linke e con l’estrema destra AfD. E dunque non restano che tre partner possibili per formare una coalizione: i socialdemocratici della SPD, i liberaldemocratici FDP e i Verdi.

Con l’FDP al potere sarebbe un’altra storia. Il suo giovane e ambizioso presidente, Christian Lindner, 38 anni, spera di diventare il “Macron tedesco”. Ma la sua visione dell’Europa non ha molto a che vedere con quella del presidente francese. Sostenitore dell’uscita della Grecia dalla zona euro, Lindner pensa che i paesi che non rispettano il patto di stabilità e di crescita debbano essere sanzionati. Ma è reticente a esprimersi sulla proposta di un ministro delle finanze e un bilancio comune per la zona euro. Ed è precisamente quello che promuove Macron d’accordo con l’attuale governo della signora Merkel. 

Tutto dipenderà dal risultato di ciascuno di questi partiti. La posta in palio è capitale perché la politica tedesca sulla scena mondiale ed europea potrebbe essere assai differente a seconda di chi sarà al governo.

Restano i Verdi. Secondo i sondaggi è probabile che ottengano un risultato inferiore all’FDP. In questo caso potrebbero entrare al governo solo nel caso CDU/CSU e FDP insieme non ottenessero la maggioranza e avessero così bisogno di un terzo partner per formare una coalizione, che sarebbe chiamata “Giamaica” per i colori associati ai tre partiti (nero, giallo e verde) che richiamano la bandiera dello stato caraibico. Si tratterebbe di un’alleanza posticcia dal momento che i programmi di FDP e Verdi sono praticamente opposti, in particolare sul tema europeo, dove gli ecologisti sono molti vicini alla SPD. 


In ogni caso ci vorranno lunghi negoziati per conoscere la rotta del nuovo governo. Nel 2013 ci sono voluti due mesi perché il “contratto di coalizione” tra CDU/CSU e SPD venisse firmato. Quelli che aspettano con impazienza il 24 settembre sono avvertiti: prima di sapere cosa farà la Germania nei prossimi quattro anni, dovranno pazientare ancora qualche settimana. 

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