L’ITALIACCIA SENZA PACE, by Giovanni Tufano

by Giovanni Tufano Alessandria
Ho letto con piacere un libro di un nostro concittadino, sebbene della provincia di Alessandria, Giampaolo Pansa.
Il racconto è concentrato nel drammatico periodo della seconda guerra mondiale, dalle bassezze morali del periodo;dalle leggi razziali, guerra civile, resa dei conti tra fascisti e partigiani, neppure loro assolutamente immacolati.
Dai sacrifici umani, dalle sofferenze di molte persone, abbiamo ereditato una libertà, di cui la politica attuale e in parte quella passata non avrebbero onorato.
Condivido il dispregiativo, Italiaccia, perché ogni giorni si viene a conoscenza, come una classe dirigente, costituita in maggior parte da persone  inaffidabili, incapaci di una dirittura morale che il loro ruolo imporrebbe,mestieranti della politica senza avere un background che giustifica la posizione,   falsi profeti, che vendono menzogne con progetti inattuabili..
Cito alcuni esempi recenti, sul giornale online QF, sintetizzo l’ultima porcata di cui si parla;Banca Etruria- Consob multa Pier Luigi Boschi, ma lui si dichiara incapiente (possiede solo un orto). La parte più cospicua della multa riguarda le violazioni di ex consiglieri e sindaci sulla “valutazione di adeguatezza degli investimenti” Sarebbe interessante sapere a chi sono stati dati questi soldi. Le visure camerali e catastali degli ex vertici della banca”sono nulla tenenti”, non hanno nulla!!

Senza contare l’assurdo del contributo di solidarietà,legge n°214/2011, emanata dal governo Monti, applicata non solo a chi aveva un trattamento al di sopra dei 91.343 euro lordi annui, già sospesa dal gennaio 2017, ma anche e solo a cinque categorie di pensionati ,che caso strano terminerà al gennaio del 2018, tra cui i dirigenti industriali, indipendentemente dall’assegno pensionistico, non certamente di cifre come le cosiddette pensioni d’oro. Tutto ciò palesemente in violazione  della costituzione che dovrebbe garantire lo stesso trattamento per tutti i cittadini, ovviamente secondo i contributi versati durante l’attività lavorativa.
Ma per la mancata perequazione delle pensioni bloccate dal 2012, il provvedimento era stato bocciato dalla corte costituzionale e disatteso dal governo Renzi, che aveva provveduto a gettare via miliardi di euro degli Italiani,  per racimolare voti al partito, concedendo i famosi ottanta euro, poi in parte restituiti. Una operazione, che non ha prodotto nulla, ne sotto il profilo occupazionale, ne per il sostegno alle famiglie , i ceti incapienti, pensioni al minimo non hanno ricevuto nulla.

Governi incapaci di sviluppare un progetto di crescita serio, con ministri senza esperienza, con curriculum professionali, in alcuni casi, che non troverebbero lavoro neppure per fare i fattorini.
 Il governo Renzi, il peggiore a mio giudizio degli ultimi cinquanta anni, ha fatto approvare a maggioranza leggi per il lavoro, che hanno creato una generazione di precari, regalando miliardi agli industriali, togliendo diritti ai lavoratori di ogni classe professionale e ottenendo nulla sul piano economico, sociale.
Siccome al peggio non vi è mai fine, il governo Renzi , in compagnia della ministra Boschi, avrebbero voluto fare una riforma costituzionale assurda, giustamente bocciata dagli Italiani, più accorti di chi professa ogni tipo di falsità. Bugiardi patologici, Renzi e la sempre sorridente Boschi, aveva sbandierato su tutti i mezzi di comunicazione, che se la loro modifica costituzionale, avrebbe perso al referendum  si sarebbero ritirati dalla politica, certo tutti gli italiani si sarebbero messi a lutto.
Questi signori non hanno nessuna dignità, Renzi è il segretario del P.D, eletto segretario da una esigua minoranza dei simpatizzanti al partito, da lui completamente distrutto, causando una scissione, l’altra, la sempre sorridente signorina Boschi, sottosegretaria alla presidenza del consiglio, personalmente capisco perché sorride sempre, nella vita privata, avrebbe fatto cause minori e fotocopie presso uno studio associato di avvocati, mentre oggi ottiene un lauto stipendio e rimborso spese, grazie al sostegno delle tasse pagate da tutti i cittadini. 

Giovanni Tufano 




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