Partecipate e programma di mandato, che strada prenderanno Giunta e maggioranza?

da abo by, Giorgio Abonante Alessandria
I Comuni devono adempiere entro il 30 settembre alla ricognizione di tutte le partecipazioni possedute, secondo quanto previsto dal legislatore, per razionalizzare i sistemi di erogazione dei servizi sia in termini di costi che di efficienza degli stessi. La mancata adozione della delibera di approvazione del piano straordinario di revisione è sanzionata dall’art. 24 del Testo Unico delle Società Partecipate con decorrenza delle eventuali sanzioni dal 1 ottobre 2017. Tra l’altro la norma non lascia dubbi in merito al fatto che gli adempimenti siano estesi a tutte le partecipazioni societarie dirette e indirette. I Comuni possono anche evitare l’alienazione di asset non strategici e funzionali procedendo alla razionalizzazione delle partecipazioni, attraverso operazioni di razionalizzazione, mediante fusione o soppressione, ma in questo caso devono predisporre un nuovo piano industriale che giustifichi il complessivo riassetto delle partecipazioni.
Ma, al di là degli aspetti formali che verranno certamente rispettati, quel che più conta sono le questioni politiche e amministrative che discendono da questa scadenza.
Nel recente passato il Comune di Alessandria ha approvato il Piano di Razionalizzazione delle società direttamente ed indirettamente partecipate, con deliberazione della Giunta Comunale n. 73 del 17/3/2015. In seguito, con deliberazione della Giunta Comunale n. 99 del 30/3/2016, ha approvato la relazione sui risultati conseguiti in seguito all’adozione del piano di razionalizzazione delle società direttamente ed indirettamente partecipate.
Le delibere contengono il riassunto delle scelte fatte e delle prospettive delineate in merito a tre temi: riorganizzazione del settore gas, rete idrica e integrata e filiera rifiuti, dismissione delle partecipazioni non strategiche, attivazione del sistema di controllo sulle partecipate.

Oggi, dopo il voto di giugno, il quadro politico è diverso e occorre capire se quel che è stato fatto è ancora valido o no. Su questi tre punti, assolutamente centrali per le ricadute che hanno nella vita di tutti i cittadini alessandrini, è fondamentale sapere cosa pensa la nuova amministrazione, se intende confermare le scelte fatte nel quinquennio 2012/17, se intende cambiare strada, se intende solo correggere la rotta (e, se sì, come); antipasto dell’altro fondamentale appuntamento amministrativo, il più importante nel primo periodo di consigliatura, che è la presentazione del programma di mandato. Due momenti amministrativi che aspettiamo con interesse. Diamo la massima disponibilità nel trovare forme di collaborazione in Consiglio comunale, laddove la maggioranza dovesse avere delle difficoltà e comunque sui temi che riterremo meritevoli di approvazione, a patto che ci sia la convergenza almeno sulle linee guida principali che hanno guidato il corposo processo di razionalizzazione promosso fino al mese di giugno 2017. Sul tema pende tra l’altro l’assoluta inerzia nel rapporto fra Comune e amministratori delle società partecipate con il mantenimento in capo a queste dei soggetti nominati dall’amministrazione precedente, forse per un apprezzamento diffuso sul loro operato, forse per orientamenti destinate a non cambiare, o forse solo per un normale periodo di assestamento della nuova amministrazione. Vedremo. Registriamo tuttavia le dichiarazioni pubbliche di qualche assessore insoddisfatto della gestione di Amag Ambiente, manifestazioni plateali che però non hanno avuto effetti operativi concreti. Son passati quasi tre mesi, inizia ad essere il tempo delle decisioni.







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