Quo nihil maius cogitari possit, Maurizio Donte


Quo nihil maius cogitari possit
abCDCDEBEE
Nulla di più elevato
io potrò mai pensare
del sommo Dio che l'anima innamor[a
e] nel ciel la porta dopo la sua morte
e l'incorona e poi la fa signora.
Apre così l'immenso a me le porte,
a nuova vita ch'è risorta e suole
dir che son nato solo per amare
Colui che regna sopra il cielo e 'l sole,
nonché per fare quello che Lui vuole.
Passa il giorno e all'eterno
mi porta quel silenzio
ch'io provo in cuore; mai niente ritorna
del mio perduto amore, e il passo posa
sopra il sentiero l'orma, e l'occhio storna
la mente dal pensiero, da ogni cosa
che nella vita col soffrire sdegna,
ma il tempo passa ed ha sapor d'assenzio:
così m'inganna amar profano e segna
gli anni in tal modo, e a perdermi s'ingegna.

Donna che fosti amor[e
al]lora, vedi il pesante
dolor dove mi porta: la passione
umana verso gl'inferi conduce
questa mia vita solo a dannazione:
a fine eterna, infame, che traduce
il mio desiderarti quale insano
errore; e a morte danna questo errante,
che s'è smarrito dentro a un sogno, piano:
vuoto miraggio, che ha inseguito invano.
Così nel nulla amato
si perde il mio cammino:
a Dio mi volgo, cercando la pace
vera, quella che fugge invidia e l'ira,
che in molti cuori alberga, e mai non tace
e l'altri ignora; e dentro sé sospira
per aver oltre il dono del talento
che dal Signor vien dato. Ciò il destino
volle al venir dell'uomo al mondo: vento
e rombo di tempesta e amore spento
o perso nell'altrove.
Passa il ricordo, e tutto
in questa vita, non è mai che nulla,
incubo: o un'illusione. Piangi o ridi,
e se ne importa alcuno? Mia fanciulla
sia che si stia in silenzio o al ciel si gridi,
nessun risponde nella sera muta.
Questa è la via, che porta dentro il lutto;
la passion persa, l'occasion perduta
di quella storia che non hai vissuta.
Così perduto e vinto
io muovo il passo dove
misericordia insegna come andare
in Paradiso. Maria, amata Madre,
lo spirito consola, e dell'amare
vero sii via, portandomi dal Padre,
il Creatore di tutti e Signore
dell'universo ed anche dell'altrove
in cui dei Santi è premio dato Amor[e,
e] la vita eterna senza alcun dolore.
Tu ad altro volgi l'anima,
lo sguardo, l'attenzione
e non rimpianger nulla
mai, in questo mondo: vittoria è altrove,
dove l'eterno regna e il cielo insegna
il dove e il quando ti verrà a chiamare,
col soffio suo Divino,
nell'immortal disegno del destino.
Maurizio Donte





Commenti

Post più popolari