Intervista a Stefano Labbia autore de “I giardini incantati”, un luogo pieno di ricordi, sensazioni, sentimenti e emozioni

by Pier Carlo Lava
Il blog Alessandria Post è lieto di riproporre, per chi non l’avesse letta, un intervista a Stefano Labbia autore del libro “I giardini incantati”, che risponde alle seguenti domande:

by, Mattia Cattaneo
  1. Ciao Stefano e benvenuto nel blog. Dicci chi sei, cosa fai e da dove vieni?
Salve, grazie a Voi per l'ospitalità! Sono un giovane autore romano con all'attivo qualche libro e con un'incredibile passione per tutto quanto è letteratura.
  1. Da quanto tempo hai iniziato a scrivere e cosa ti ha spinto ad intraprendere questo cammino?
Si può dire che scrivo da sempre, da quando ho imparato a tenere una penna in mano. Racconti, fiabe, poesie... più in generale storie di vita vissuta o sognata. Mi dicono che ho sempre avuto molta molta fantasia...
  1. “I giardini incantati”. Un libro che racchiude poesie degli ultimi cinque anni, versi più maturi rispetto ai precedenti e  frutto di varie esperienze di vita e di rapporti umani contrastanti, Ce ne vuoi parlare?
"I Giardini Incantati" è un luogo pieno di ricordi, sensazioni, sentimenti, emozioni che si sono succedute/i durante il corso della nostra esistenza. Un luogo di coscienza e riflessione: chi di noi non ha amato, pregato, discusso con i propri cari o con un conoscente? E magari, proprio in quel frangente, si è chiesto il perché dell'accaduto... La memoria delle cose è importante e deve essere uno strumento di crescita. Usare le esperienze del passato per il presente e per il futuro. Perché la vita è un ciclo e prima o poi tutto torna: finiamo spesso per rivivere situazioni in cui siamo già incappati. Strade che abbiamo già percorso... Sta a noi saper fare tesoro delle scelte fatte e cambiare approccio,reazione in caso sia necessario. La vita è nostra, siamo noi a decidere come viverla.

  1. Come è il tuo rapporto con la scrittura e in particolare con la poesia?
Jules Rénard dice una cosa fantastica, a tal proposito: «Scrivere è un modo di parlare senza essere interrotti». Il mio obiettivo è comunicare, dunque, senza interruzioni; è condividere con i lettori emozioni, situazioni, umori di una vita che è sempre più frenetica, più violenta, più feroce. Più convulsa. Ed in cui, mentre tutto scorre, non si ha tempo ... di vivere. La scrittura è poi un dare e ricevere: mettersi a nudo, spesso e volentieri, facendo emozionare... personalmente credo sia qualcosa di fantastico, perché lo scrivere (ed il leggere) è un caleidoscopio, un turbinio di emozioni. Si emoziona chi scrive e chi legge. Un'attività che ne genera un'altra... Sensazione genera sensazione. Ed è anche bello sapere che arte chiama arte... che una poesia di Pascoli ancora ispira il canto di un poeta moderno. E così via... È per questo che l'arte... la poesia... non morirà mai.
  1. Ci sono degli autori a cui ti  ispiri o di riferimento?
Ho tanti autori che hanno forgiato la mia esistenza, la mia coscienza, il mio essere... penso a Dante Maffia, Gibran, Neruda, Merini per la poesia... E poi ancora, Shakespeare, Satre, Dostoevsky, Koestler, Lewis, Dickens, Paasilinna, Baurn, Flaiano, Dumas, Harris, King, Doyle, Christie, Nicholas, Mann....
  1. Dove hai già presentato del libro?
C'è stata una presentazione a Roma il 5 Aprile scorso presso la Libreria teatro Tlon, cui è seguito un altro appuntamento lo scorso 20 Aprile alla Libreria Metropolis. Il 12 Maggio alla libreria Orto dei Libri in Via dei Lincei 31, dove abbiamo parlato di poesia e de "I Giardini Incantati"!
  1. Ci sono dei progetti futuri o in fase di sviluppo?
Moltissimi tra cui due graphic novel che ho ideato, un romanzo in attesa di Editore (sto vagliando alcune proposte), una raccolta di racconti pronta ad andare in stampa... molti anche i progetti audiovisivi (un lungometraggio ambientato tra Roma e Milano ed una serie tv che ho ideato per il mercato estero). E molti, molti altri...

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