Addio a 91 anni al cappuccino Fra’ Timoteo: ex missionario e cappellano della stazione ferroviaria

I tanti alessandrini che sostano nel Santuario per una preghiera o per assistere alle funzioni ricordano con simpatia il maestoso religioso seduto, estate e inverno, in fondo alla chiesa intento a sgranare rosari, confessare fedeli, raccogliere con gioia un’offerta
«La vita è sempre stata dura, spesso pericolosa, a volte al limite della sopravvivenza, ma grandi le gioie e, appena tornato in patria, ho provato nostalgia al ricordo e al pensiero dei tanti bambini che ho battezzato, nutrito, istruito, cercando di farli diventare uomini e di dar loro prospettive di vita al di là della miseria e delle inevitabili sofferenze». Fra’ Timoteo, al secolo Domenico Astradi, sintetizzava così i trent’anni di missione (29 per l’esattezza) in Africa a Leopoldville, nell’ex Congo, a Bosobolo, e nel Gbangwa-Lombo dove era rimasto dall’ottobre ’62 al giugno ’91. Il frate cappuccino dall’aspetto maestoso, quasi a incutere soggezione, ma dal cuore buono e generoso, è morto a 91 anni portando con sé il ricordo della sua Africa e dei tanti anni di apostolato religioso. Ha cessato di vivere sabato a Novara, dove era stato trasferito nelle ultime settimane, riacutizzatosi il male che lo ha ucciso, perché quel convento dispone di un’attrezzata infermeria, ma la salma viene portata martedì in città dove alle 10,30 si celebrano i funerali nel Santuario del S. Cuore in via San Francesco d’Assisi per essere poi sepolta nel cimitero di Castano Primo (Milano) dove era nato il 28 ottobre 1926. Proprio nel ricordo del suo passato di missionario, la sorella, unica congiunta rimastagli, ha proposto eventuali offerte alle missioni. Continua a leggere…..


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