Maura Mantellino, ‘Il dono più bello’ di Fiorella Fiorenzoni

E’ in uscita in questi giorni il racconto ‘Il  dono più bello’ dell’autrice Fiorella Fiorenzoni edito da La collina dei ciliegi. 
by Maura Mantellino
Una tenerissima, dolcissima e poetica storia che ci porta a vivere le atmosfere gioiose del Natale con i colori, le musiche, i profumi  e i sapori di un tempo. 
E’ un racconto delicato, a tratti divertente, che narra il desiderio e il sogno di Giacomo, il fratello più grande.  
È la vigilia di Natale: Giacomo e i suoi tre fratellini si preparano a vivere in letizia questo giorno insieme con i genitori. Quest’anno però non potranno andare a trascorrere la festa dalla nonna in quanto la lontananza e il fatto che in famiglia è da poco arrivato un bebè impediscono loro di partire. 
Un velo di malinconia si posa sul cuore della mamma mentre Giacomo si augura proprio che questa volta Babbo Natale esaudisca il suo più grande desiderio: rivedere la nonna. 
Improvvisamente giunge una misteriosa telefonata, solo il papà sa chi sta per arrivare e al sopraggiungere della sera qualcuno suona alla porta. Sarà Babbo Natale? Chissà se in questa notte di magia il desiderio del bambino sarà esaudito e se ognuno riceverà il suo dono più bello. 
Fiorella Fiorenzoni è nata Cortona (Ar) nel 1967, è docente di lingua e cultura italiana in Germania, dove vive con la sua famiglia. 
A voi l’incipit:
Era la mattina della vigilia di Natale. 
In città, durante la notte, era caduta la neve: case, tetti, palazzi e grattacieli, ponti, strade, parchi e giardini, tutto era ricoperto di un candido manto bianco. 
Un niveo silenzio e un magico splendore avvolgevano ogni cosa, come in una fiaba. 
Alle prime luci del giorno, Giacomo, il più grande dei quattro fratelli, si era svegliato mentre Francesco e Leonardo, che dividevano con lui la cameretta, si rigiravano ancora tra le coperte, al calduccio.

Giacomo, sedutosi sul letto, cercava a tastoni l’interruttore dell’abat-jour, nella semioscurità della stanza. Aveva chiamato più volte, con voce flebile e ancora un po’ trasognata, la sua mamma che, prontamente, aveva risposto al figlioletto dalla stanza attigua, pregandolo di attendere un istante. 
Intanto il bambino aveva acceso la lampada, posta alla parete accanto al suo letto e la luce, velata di blu, si era espansa per la cameretta. 
Mentre lui rifletteva se scendere dal letto prendendo la scaletta o lo scivolo, posto di lato in fondo al letto, era arrivata la mamma: 
- “Buon giorno tesoro” - aveva detto al suo cucciolo aprendo la porta della stanza.
- “Buon giorno mamma” - aveva risposto il figlio ormai in atto di scivolare dall’alto letto a castello.  
Buona lettura!

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