STANCO, Luigi Meloni

by, Luigi Meloni 

STANCO

Stanco al mattino mentre sorge il
sole di quest alba, gli occhi miei
aperti della notte , in un rituale
macabro dedico i miei dolori le pene
della vita all universo.
Dove tutto tace solo il rumore del mio
silenzio si accanisce, in un urlo come
se avessi sbagliato tutto in queste
girandole di stagioni.
Ragni nella notte mi attaccano subendo
anche quello che deve ancora venire,
dove appaio stanco distratto.
E sempre piu freddo il mio essere
crescendo pesante, alle spalle in
queste notti di visioni, o residui
di sogni maledetti.
Lo specchio in fronte disegna la vita
stanco mi seguono mille depressioni,
sul volto mille rughe, dove si fermavano
e formano segni ad ogni dolore.
Nella mente l immagine di un teschio
abbandonato,mi guarda mentre il vento
penetra i sensi come un temporale che
scandisce la notte, le ossa mi gelano le
viscere in questa notte di lacrime.
E come la pioggia che chiedo di andarsene
dall umidita del mio cuore, o forse sto
aspettando troppo voglio chiarirmi con la
luna, lei che mi segue o si nasconde,
visitandomi ogni notte.


LUIGI MELONI

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